Moratti: più vaccini alle regioni che contribuiscono al PIL. Selezione naturale o di classe?

Moratti: più vaccini alle regioni che contribuiscono al PIL. Selezione naturale o di classe?

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Vengono i nodi, diremmo di classe, più che al pettine, dopo il "volemose bene" il "tutti uniti", la canzoni dai balconi di inizio pandemia da Covid-19.

Da quando sono cominciate le campagne vaccinali, pian piano, al di là dell'efficacia dei vaccini, argomento anche importante, che siamo di fronte ad una selezione più che naturale, di classe.

L'Oms oggi ha parlato di una catastrofe etica mondiale, dal momento che a i paesi poveri sono stati dati 25 vaccini. Badate bene solo 25! Ai paesi ricchi 39 milioni di dosi.

Qui in Italia, coerentemente a quello che succede nel mondo, la vice presidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti in una lettera inviata al commissario Domenico Arcuri, lo ha invitato anche a  tenere conto del PIL delle Regioni nella ripartizioni dei vaccini. Evitando di affollare quei pochi ospedali rimasti ancora aperti

A quali regioni, è facile capirlo, sono quelle produttive del Nord Italia. Da Viterbo in giù la parola d'ordine è una: Arrangiatevi.

Se volessimo ragionare su criteri della Servelloni Moratti Vien dal Mare, dal momento che i tagli alla Sanità di questi ultimi 30 anni hanno affossato i sistemi sanitari del Mezzogiorno con la chiusura degli ospedali, mancanza di medici e infermieri, sarebbe giusto dare più dosi del farmaco a quelle regioni che notoriamente hanno pure il Pil non certo a livello della Lombardia.

Qui, il problema che emerge, è un altro. Non è una semplice discriminazione regionale.

Di questo passo ci sarà qualcuno che dirà prima o poi il vaccino diamolo prima a chi è più ricco, chi crea più Pil non importa come, non si baderà se è napoletano o milanese.

I poveri, crepino pure, in Italia come nel resto del Mondo.

Al momento, i disgraziati, ignoranti e  poveracci è concesso: continuare a indossare la mascherina, a non lamentarsi dei "sussidi" del governo. Tirare la cinghia, essere siano servili e riconoscenti perché un giorno i padroni avranno bisogno di loro per sfruttarli ancora e forse avranno pur diritto ad avere un vaccino.

 

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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