Offese sessiste a Melania Trump. Bufera sul "liberal" Alan Friedman
"Non è stata assolutamente una cosa voluta. Stavo traducendo dall'inglese, la parola italiana che volevo dire era 'accompagnatrice', ed è uscito 'escort'. Mi sono corretto subito, non c'è da montarci su una questione". Così il giornalista Alan Friedman spiega all'Adnkronos di "non aver voluto offendere nessuno”.
Come si fa ad essere così squallidi in diretta TV davanti tutta Italia e avere anche il coraggio di ridere #escort pic.twitter.com/duOXdDquxc
— quellastrana? (@errror404__) January 21, 2021
Quando la pezza è peggio del buco ci viene da aggiungere. Alan Friedman è il classico liberal/liberista pronto a urlare all’intolleranza e al fascismo nei confronti dei suoi nemici, ma ferocemente aggressivo e intollerante verso chi ha un’opinione diversa dalla sua. L’offesa nei confronti di Melania Trump, donna che ha l’unica colpa di essere la moglie di uno dei uomini al momento più odiati e attaccati del pianeta, lo dimostra in maniera lampante.
Provate solo a immaginare se un ‘sovranista’ avesse pronunciato simili offese nei confronti della moglie di Obama o del nuovo presidente Biden. Le censure televisive e social sono arrivate anche per molto meno. Ancora una volta ci troviamo a essere costretti a evidenziare una intollerabile doppia morale che ormai pervade tutto l’ambiente liberale/liberista. Forse in maniera irrimediabile.
Il giornalista Friedman, uomo ferocemente classista, avrebbe fatto meglio a chiedere scusa e tacere.