ONU: gli Stati Uniti usano gli stati di emergenza per imporre sanzioni

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Le dichiarazioni di emergenza emesse dagli Stati Uniti contro alcuni paesi danno luogo a gravi violazioni dei diritti e servono come scusa per imporre sanzioni a tempo indeterminato.

“Le emergenze dichiarate dagli Stati Uniti spesso durano anni, e in alcuni casi decenni, così come le sanzioni che autorizzano. Invece di vere emergenze, sembrano essere una scusa per imporre sanzioni a tempo indeterminato", hanno sottolineato la relatrice speciale sull'impatto delle misure coercitive unilaterali sul godimento dei diritti umani, Alena Douhan, e l'esperta indipendente di diritti umani e solidarietà internazionale Oblora C. Okafor.

In una dichiarazione congiunta, pubblicata ieri, le esperte delle Nazioni Unite (ONU) hanno ricordato che, secondo il Patto internazionale sui diritti civili e politici, i governi possono sospendere la protezione di alcuni diritti umani durante le emergenze solo nel caso in cui "il l'esistenza degli stati è in pericolo ”.

Tuttavia, hanno precisato che "spesso" Washington giustifica con i suoi stati di emergenza l'imposizione di sanzioni per presunti casi di corruzione interna o violazione dei diritti umani in paesi stranieri, nonostante il fatto che "nessuno di questi presenti un rischio esistenziale" per la sua nazione.

"Le sanzioni autorizzate dagli Stati Uniti sulla base degli stati di emergenza decretati violano un'ampia gamma di diritti umani in Cina, Cuba, Haiti, Iran, Nicaragua, Federazione Russa, Siria, Venezuela, Zimbabwe e altri paesi del mondo", hanno sottolineato entrambe le relatrici, denunciando che questi embarghi negano i diritti delle persone, a causa del presunto svolgimento di determinate attività, come l'assistenza nella ricostruzione postbellica in Siria. 

A questo proposito, Douhan e Okafor hanno chiesto al Paese nordamericano di conformarsi "pienamente e completamente agli obblighi" assunti con la firma del Patto internazionale sui diritti civili e politici, che obbliga i governi a proteggere i diritti umani, al fine di "evitare qualsiasi impatto negativo sui Diritti Umani delle persone soggette a sanzioni autorizzate nelle dichiarazioni di emergenza”. La dichiarazione delle relatrici risponde alla decisione dell'amministrazione del presidente Usa Joe Biden di estendere la dichiarazione di emergenza che identifica il Venezuela come una "minaccia insolita e straordinaria" alla sicurezza del suo Paese.

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