Posizione finanziaria netta estera: la truffa ai danni dei lavoratori grazie al Jobs Act
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In un altro articolo de Il sole 24 ore on line, l'autore, che ha lavorato alla Banca d'Italia e alla Bce, dunque un ferreo monetarista, scrive questo: "Perché i salari devono crescere senza innescare una spirale con i prezzi. Esiste effettivamente un margine per un recupero “strutturale” dei salari italiani, a patto che con ciò si intenda un innalzamento del livello, mantenendo poi la crescita in linea con quella degli altri Paesi europei".
Si chiama Ignazio Angeloni e riconosce che ci sono margini di aumento di salari. Ciò è dovuto alla crescita nel settore industriale, a partire dalla Riforma Jobs Act, della produttività del lavoro italiano, in un contesto però di plsuvalore assoluto (allungamento della giornata lavorativa, intensificazione dei ritmi produttivi). Oltre a ciò i margini, come scrivo da anni, sono dettati da un differenziale inflazionistico positivo per l'Italia da almeno 5 anni rispetto alla Germania che ha fatto sì che la "competitività" del settore industriale, grazie alla deflazione salariale, aumentasse. Chi studia questi fenomeni li sa, Confindustria e triplice fanno finta di non sapere e vogliono solo l'intervento del pubblico (come al solito, pagato dai contribuenti, perlopiù lavoratori e pensionati, come risulta dalle entrate tributarie) che sostenga i salari, nel mentre la rendita finanziaria, spostata all'estero, raggiunge 2500 miliardi. Non me la raccontassero gli imprenditori di Confindustria, non mi faccio fregare perché conosco questo fenomeno a partire dal 2015.