RecoveryFund e Debito. Giavazzi scopre l'acqua calda (dopo avervi preso in giro per anni)

RecoveryFund e Debito. Giavazzi scopre l'acqua calda (dopo avervi preso in giro per anni)

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

Punto e a capo. Il decano degli economisti mainstream, in realtà ingegnere, Francesco Giavazzi ha scoperto l’acqua calda. Due volte.

 

La prima: “il problema del nostro Paese non è il debito, ma l’assenza di crescita“. Se l’Italia crescesse il debito si ripagherebbe, perché il rapporto debito pil avrebbe al denominatore un numero maggiore. Ci è arrivato dopo decenni, lui, assieme all’altro campione, Alberto Alesina, teorici dell'”austerità espansiva”.

 

Il secondo, Giavazzi sostiene che il Recovery Fund non è un “regalo” dell’Europa, ma sono soldi per lo più nostri. Anzi, ma questo non lo dice, il nostro Paese è contributore netto (dà più di quanto riceve), come da decenni.

 

Occorre secondo lui fare investimenti in sanità, cambiamento climatico, ecc. accompagnati da “riforme strutturali” nella Pubblica amministrazione e nella giustizia.

 

Tutto vero, per quanto molto parziale. Ma sorprendete per uno che ha costruito la sua carriera raccontando esattamente l’opposto. Che su quei falsi clamorosi ha costruito decine di giornalisti economici e persino qualche pessimo direttore (uno per tutti: Massimo Giannini, ideologo senza fantasia che ripete sempre le stesse quattro frasi copiate dal Giavazzi old style).

 

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Non è insomma possibile che un rovesciamento politico-economico del genere avvenga senza presentarsi in pubblico per confessare, a là Clenda – “ho detto tutte cazzate per 30 anni”.

 

Evidentemente da oltreoceano è arrivato l’ordine: il debito non è un problema con banche centrali e tassi a zero, secondo quanto spiegato dall’ex sottosegretario al Tesoro di Bill Clinton, Lawrence Summers. Ci siamo sbagliati, sembrano dire, incuranti dei disastri che hanno combinato.

 

Il convitato di pietra è la Cina, in piena crescita nonostante tutto.

 

Evidentemente non riescono più a tenerle testa, ma Giavazzi, che non ha letto Marx – e si vede – non riesce a capire perché quel Paese è l’unico, assieme a Taiwan e Vietnam, ad esser cresciuto.

 

Generazioni intere di studenti hanno bevuto da questo personaggio, e dunque – altrettanto – non possono capire perché questo modello del modo di produzione non funziona più. Anche questo un disastro immane.

 

Ovviamente non si prenderà responsabilità storiche che toccano anche a lui. Né smette (anche nell’articolo qui riportato integralmenhttps://contropiano.org/news/news-economia/2021/01/31/contropordine-neoliberisti-il-debito-non-e-il-problema-0135955te), di continuare a raccontare alcune palesi “bufale”, come “Consentire alle persone di andare in pensione a 62 anni non significa affatto sostituirle con altrettanti giovani, significa solo ridurre ulteriormente la partecipazione al mercato del lavoro che in Italia è già esigua“.

 

Perché lui è il “decano”. E affonderà con la nave su cui ha viaggiato in prima classe.

Pasquale Cicalese

Pasquale Cicalese

 

Economista. Ha aperto un canale telegram: pianocontromercato
 
 

Potrebbe anche interessarti

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso di Fabrizio Verde Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso

Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La fine dell'impunità di Israele di Clara Statello La fine dell'impunità di Israele

La fine dell'impunità di Israele

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Liberal-Autocrazie di Giuseppe Giannini Liberal-Autocrazie

Liberal-Autocrazie

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare di Michelangelo Severgnini Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Il primo dei poveri di Pasquale Cicalese Il primo dei poveri

Il primo dei poveri

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

La crisi nel Corno d’Africa di Paolo Arigotti La crisi nel Corno d’Africa

La crisi nel Corno d’Africa

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti