SIAMO IN GUERRA: Tre giorni di dibattiti e pianificazione delle lotte a Seriate (BG)

SIAMO IN GUERRA: Tre giorni di dibattiti e pianificazione delle lotte a Seriate (BG)

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Di Giulio Palermo

 

Da alcune delle zone più colpite dal covid — le province di Brescia e di Bergamo innanzitutto, ma, più in generale, l’intera Lombardia — è partito un percorso di lotta che ha portato compagni e compagne, uomini e donne di scienza e di strada, studenti e comuni cittadini senza vere esperienze di lotta a confrontarsi e a sviluppare iniziative sui territori.

 

 

Immediatamente, nelle fasi più drammatiche dell’emergenza sanitaria e della spettacolarizzazione mediatica della morte di uomini e donne, alcuni compagni hanno voluto sottoporre a critica la narrazione dominante, provando ad utilizzare le categorie marxiste per comprendere i processi economico-politici sottostanti la crisi sanitaria. 

 

Dietro gli aspetti strettamente sanitari e le ovvie relazioni con Big Pharma, si nasconde infatti un affondo del grande capitale internazionale, ben strutturato e pianificato ai più alti livelli economico-militari, contro la classe operaia e la popolazione di tutto il mondo.

 

Lo scontro interno al capitale è guidato dai settori ad alta tecnologia (aerospazio, armi, finanziario, elettronica, informatica, media, farmaceutico) ai danni dei settori tradizionali (agricoltura, minerario, manifatturiero, edilizia, alimentare, tessile, trasporti, turismo). Lo scopo è di forzare la diffusione di nuove tecnologie, penetrare in ogni settore e approfittare della crisi da lockdown e successive misure restrittive per acquisirne controllo e proprietà a prezzi ribassati, per poi ristrutturarli secondo il nuovo paradigma tecnologico. 

 

In questo processo, non è in gioco solo la riorganizzazione dell’intero apparato industriale ma anche la ridefinizione di rapporti sociali coerenti con il nuovo modello di sfruttamento globale. Perché dalla crisi del capitale si esce solo forzando sul saggio di sfruttamento dei lavoratori.

 

Il problema non è il covid, non sono i vaccini, né tanto meno il green pass, bensì la strategia organica con cui il capitale ha cancellato in un anno e mezzo decenni di lotte e di conquiste e si accinge ora ad annientare ogni forma di resistenza. Ormai è chiaro che la repressione colpisce tutte le categorie lavorative, gli studenti e i ceti sociali più deboli, che ormai includono anche ampie parti di quella che un tempo si chiamava piccola borghesia. La stessa frattura pro-vax contro no-vax, creata ad arte dal capitale, serve solo a dividere ulteriormente una società già atomizzata, che ormai identifica il bene comune con la negazione dei diritti individuali e collettivi.

 

 

Dopo lunghe assemblee e dibattiti on-line, non appena l’allentamento delle restrizioni l’ha consentito, siamo intervenuti nei nostri territori con momenti pubblici di confronto e iniziative a sostegno delle lotte operaie e del mondo del lavoro in generale. Ad oggi, tuttavia, le reazioni dei lavoratori contro quest’attacco di classe e quelle della società contro le restrizioni “sanitarie” rimangono distanti. Eppure separare le lotte sociali dalle questioni lavorative e di classe è una strategia tanto ovvia quanto efficace per costringere la società a piegare la testa e i lavoratori a piegare la schiena.

 

Per questo dal 3 al 5 Settembre ci ritroviamo in presenza e, per chi non può esserci fisicamente, in videoconferenza, per confrontarci, socializzare i nostri percorsi e organizzarci.

 

Nella prima giornata, discutiamo il modo in cui la “crisi da covid” si inserisce nel contesto di crisi capitalistica preesistente. Le misure anti-covid oltre ad essere un attacco di classe contro i lavoratori sono il risultato di uno scontro interno al capitale a livello settoriale e internazionale.

 

Nella seconda giornata, ci soffermiamo sulle risposte da dare a questa guerra santa contro il covid. Inizieremo discutendo quanto sta accadendo sui nostri territori e riceveremo poi alcuni contributi di docenti e politici da Cuba, Venezuela, Nicaragua e El Salvador (in traduzione simultanea). Con loro, approfondiremo il modo in cui la pandemia e ogni altro problema sanitario possano essere gestiti coerentemente con i principi del socialismo — che antepongono i bisogni umani ai bisogni del capitale — invece che con l’azzeramento dei diritti e delle libertà.

 

La terza giornata è dedicata al Che fare, con interventi introduttivi da parte di esponenti del sindacalismo conflittuale, del mondo socio-sanitario in lotta e del movimento studentesco e una grande assemblea a seguire per intrecciare le nostre lotte, creare nuovi legami e rafforzare il coordinamento tra i nostri percorsi.

 

Prepariamoci all’autunno caldo e costruiamo un fronte di lotta unito. 

 

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Da questa pagina Facebook potrete seguire tutti gli interventi

 

Qui l'intervento della giornata di ieri:

 

 

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