Venezuela. La gioventù del Psuv va a congresso, “14 anni di lealtà, di sogni e di vittoria”

Venezuela. La gioventù del Psuv va a congresso, “14 anni di lealtà, di sogni e di vittoria”

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Da lunedì 12, per i suoi 14 anni di esistenza, la Jpsuv ha organizzato il suo quarto congresso, che si è aperto tra canti e danze al Teatro Teresa Carreño di Caracas e durerà fino a domani, mercoledì. L’organizzazione giovanile è stata creata a seguito del congresso fondativo, che si è svolto a Ciudad Guayana (nello stato Bolivar), tra l’11 e il 13 settembre del 2008. Allora parteciparono 1.400 delegate e delegati provenienti da tutto il paese e molti ospiti internazionali. Oggi, i delegati e le delegate sono 900. Rappresentanti per settori: ecosocialisti, Lgbti, afrodiscendenti, studenti medi e universitari, movimenti ricreativi, della cultura….

La gioventù del Psuv ha oggi oltre 2 milioni di militanti di età compresa tra i quindici e i trent’anni, organizzati in “pattuglie di articolazione con la gioventù”, che fanno parte delle 13.682 Unità di Battaglia Bolivar Chávez (Ubch) del Psuv a livello nazionale. Nelle elezioni delle strutture di base che si sono appena concluse in 46.000 comunità (ora è la volta dei consigli comunali), e nelle quali hanno votato 5 milioni di venezuelani e venezuelane, i giovani e i giovanissimi sono stati i grandi protagonisti, in controtendenza con quanto accade ai loro coetanei dei paesi capitalisti, che all’assenza di prospettive reagiscono con il disinteresse verso la politica o con l’adesione all’ideologia dominante.

In Venezuela, i minori di trent’anni eletti nelle organizzazioni di base sono stati oltre 56.000, per oltre il 60% si è trattato di adolescenti come Ada, 15 anni, chiamata sul palco dal presidente Maduro per raccontare la propria esperienza, insieme ad altre giovanissime neo-dirigenti. Con Ada, Maduro ha evocato lo scenario delle presidenziali, nel 2024, e successivamente le elezioni congiunte dell’Assemblea Nazionale, delle governazioni e dei municipi, nel 2015. “Bisogna prepararsi – ha detto – per i due anni che vengono”. Anche la Prima combattente Cilia Flores ha felicitato la maturità delle giovani presenti: “Il comandante Chávez – ha sottolineato – non ha arato nel mare, ha seminato in un terreno fertile”.

“Qui c’è il sogno di Chávez divenuto realtà” - ha affermato il vicepresidente del Psuv, Diosdado Cabello – Se un giovane viene votato da oltre 150 persone, è perché queste persone investono sul futuro. I giovani hanno un grande spazio nella rivoluzione, ma anche una grande responsabilità storica”, ha aggiunto, sottolineando il ruolo di primo piano delle ragazze.

Chávez vive nella gioventù, nella lotta, nella battaglia permanente, ha ripreso il presidente dialogando con la segretaria generale della Jpsuv, Grecia Colmenares. Grecia ha anticipato alcune proposte da discutere anche con i dirigenti del Psuv, relative all’organizzazione, che va rinnovata e aggiornata, nei temi e nelle modalità, e allo statuto, anch’esso da attualizzare nella nuova fase. Il presidente ha consigliato di approfondire a livello capillare la relazione con gli studenti, sia medi che universitari, e quella con i giovani operai.

Il IV congresso assume un significato particolare all’insegna del processo di rinnovamento del Psuv e delle 3R. Nets – Resistenza, Rinascimento, Rivoluzionare tutto -, lanciate dal presidente Maduro come colonna sonora di una Nuova Epoca di Transizione al socialismo. Resistenza al feroce attacco multiforme dell’imperialismo che ha cercato di bloccare il futuro della rivoluzione bolivariana e dei soggetti che più le assicurano linfa ed entusiasmo, i giovani e le donne. Rinascimento come ritorno alle origini per ritrovare la spinta giusta per rilanciare il progetto, e la forza per cambiare nel profondo tutto quel che dev’essere cambiato affinché la rivoluzione prosegua il suo cammino, e continui a essere un faro per la Patria Grande e non solo.

“14 anni di lealtà, di sogni, di impegno e di vittoria”, ha detto Maduro inaugurando il congresso, che lo ha accolto al coro di “Vamos, Nico”, a cui lui ha risposto cantando “Feliz cumple”. Poi è seguito un breve video nel quale Grecia Colmenares ha illustrato il lavoro dell’organizzazione giovanile. “14 anni all’avanguardia per una nuova morale, una nuova epoca di trasparenza e di umiltà”, ha detto ancora il presidente puntando il dito su quelli che, una volta eletti, si dimenticano che è il popolo ad averli messi lì. “Non abbandonate l’energia che vi spinge a costruire il socialismo – ha aggiunto -. Io credo nella gioventù, bisogna che la nostra generazione di giovani sessantenni, perché si è sempre giovani se si mantiene lo spirito rivoluzionario, lasci il posto di comando a voi”.  

Maduro ha consegnato simbolicamente ai giovani la penna del Maresciallo Antonio José de Sucre, a cui è dedicata la scuola di formazione del partito. Un regalo del maresciallo al Venezuela, affinché il paese scrivesse la sua storia con lettere dorate, come deve fare la gioventù del Psuv per continuare il sogno dell’indipendenza e del socialismo. Grecia ha ricevuto la penna di Sucre come un pegno per continuare con disciplina la militanza politica, “la politica come arte di costruire il bene comune per una società migliore, e una nuova maggioranza in questa Nuova Epoca di Transizione al socialismo”, ha detto.

Poi, ha chiesto che la gioventù venga coinvolta nell’organizzazione per il bicentenario della Battaglia di Ayacucho, nel 2024. L’ultimo grande scontro delle guerre di indipendenza ispano-americane in Sudamerica, che ha consolidato l’indipendenza della Repubblica. Il piano di lavoro 2022-2026 – ha spiegato Grecia – mette anche al centro i temi della gioventù nel mondo, perché la Jpsuv non è isolata dalla discussione generale che si svolge nel pianeta per esigere la giustizia climatica, perché la Jpsuv si definisce eco-socialista, crede nella Madre Terra, in accordo con il Plan de la Patria. La Jpsuv è contro ogni tipo di discriminazione, contro la violenza di genere e per la partecipazione protagonista della donna in ogni spazio, per la difesa dei diritti sociali e riproduttivi, per la sovranità tecnologica. La nostra lotta – ha concluso – è coscienza di classe”.

Geraldina Colotti

Geraldina Colotti

Giornalista e scrittrice, cura la versione italiana del mensile di politica internazionale Le Monde diplomatique. Esperta di America Latina, scrive per diversi quotidiani e riviste internazionali. È corrispondente per l’Europa di Resumen Latinoamericano e del Cuatro F, la rivista del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV). Fa parte della segreteria internazionale del Consejo Nacional y Internacional de la comunicación Popular (CONAICOP), delle Brigate Internazionali della Comunicazione Solidale (BRICS-PSUV), della Rete Europea di Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana e della Rete degli Intellettuali in difesa dell’Umanità.

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