Via libera del Ministero della Salute, ma Crisanti: "Vaccino in gravidanza? Aspetterei, non ci sono ancora dati sufficienti"

Via libera del Ministero della Salute, ma Crisanti: "Vaccino in gravidanza? Aspetterei, non ci sono ancora dati sufficienti"

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"Si raccomanda la vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, con vaccini a mRNA, alle donne in gravidanza nel secondo e terzo trimestre. Relativamente al primo trimestre, la vaccinazione può essere presa in considerazione dopo valutazione dei potenziali benefici e dei potenziali rischi con la figura professionale sanitaria di riferimento".

La vaccinazione è anche raccomandata per le donne che allattano, senza necessità di sospenderlo. E' quanto indica una circolare del Ministero della Salute appena emanata alla luce delle crescenti evidenze sulla efficacia e sicurezza sia nei confronti del feto che della madre".

E' arrivata oggi la circolare del Ministero della Salute che "specifica" come le donne in gravidanza possono farsi inoculare un siero sperimentale genico, ma "da valutare" se nel primo trimestre di gravidanza.

Quello che proprio non si comprende è poi perché la sola tipologia di vaccino per le future mamme debba essere a tecnologia mRNA: forse Pfizer BioNTech e Moderna hanno effettuato e concluso studi sperimentali scientificamente validi su volontarie donne in gravidanza e gruppi di controllo?

E hanno già avuto modo e tempo per monitorare tutti i rischi e i benefici per donne al secondo e terzo trimestre?

La Società europea di riproduzione umana ed embriologia (Eshre) a giugno ha precisato come "manchino informazioni sul possibile effetto della vaccinazione COVID-19 sul trattamento di riproduzione assistita o sulla futura gravidanza. Di conseguenza, non è possibile fornire raccomandazioni generali sul fatto che uomini e donne che tentano di concepire attraverso la riproduzione assistita possano ricevere il vaccino prima di iniziare il trattamento". L'Eshre ha sottolineato come "per le donne con comorbilità che le mettono a maggior rischio di COVID-19 e/o complicazioni della gravidanza, si dovrebbe prendere in considerazione l'incoraggiamento alla vaccinazione prima di tentare il concepimento. Lo stesso vale per le donne in cui il rischio di esposizione all'infezione da SARS-CoV-2 è alto e non può essere evitato". Per quanto riguarda le tempistiche migliori "ci sono diversi punti di vista sull'ipotesi di posticipare il concepimento dopo la vaccinazione. Sembra prudente farlo per almeno alcuni giorni dopo il completamento della vaccinazione (cioè dopo la seconda dose) per lasciare il tempo che la risposta immunitaria si stabilizzi". 

È cambiato qualcosa?

La donna che aspetta un bambino, come sapevano benissimo le nostre nonne e come raccomandano TUTTI i team dei corsi preparto, non deve assumere farmaci durante la gravidanza e l'allattamento, deve stare molto attenta all'alimentazione (più di come facevano le nostre mamme), non deve bere né fumare né assumere cibi crudi.

Ogni donna lo sa.

E sono consigli tramandati da secoli, avallati dalla medicina oggi.

Non esistono dati solidi sufficienti per poter valutare il rapporto rischio beneficio.

Non c'è casistica significativa né di donne in gravidanza morte di covid, né di reazioni avverse correlate al vaccino segnalate per la mamma incinta e il bambino, non ci sono infine analisi sul latte delle puerpere.

Non c'è alcuno studio scientifico in merito degno di dignità e con dati solidi.

E anche il sito "Epidemiologia per la sanità pubblica - ISS", non il solito gomblottista no vax, offre le indicazioni specifiche per la vaccinazione delle donne in gravidanza e allattamento.

Riportiamo integralmente le indicazioni su

"Vaccinazione contro il COVID-19 in gravidanza e allattamento
La preoccupazione di sottoporsi a una vaccinazione in gravidanza e allattamento, in assenza di dati di sicurezza ed efficacia dei vaccini contro COVID-19 per questo target di popolazione, è oggetto di dibattito a livello nazionale e internazionale. Le indicazioni dei diversi Paesi prevedono l’offerta vaccinale per queste donne subordinata a una valutazione individuale del profilo rischio/beneficio, facilitata da un colloquio informativo con i professionisti sanitari.

In Italia, l’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS)  prende in esame le indicazioni ad interim, assunte a livello internazionale e nazionale, e le evidenze scientifiche sul tema, producendo documenti condivisi e sottoscritti dalle principali società scientifiche del settore (la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, SIGO, l’Associazione degli Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani, AOGOI, l’Associazione Ginecologi Universitari Italiani, AGUI, l’Associazione Ginecologi Territoriali, AGITE, la Federazione Nazionale Collegi Ostetriche, FNOPO, la Società Italiana di Neonatologia, SIN, la Società Italiana di Medicina Perinatale, SIMP ,la Società Italiana di Pediatria, SIP, l’Associazione Culturale Pediatri, ACP, la Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva, SIAARTI). Il primo documento, pubblicato il 9 gennaio 2021, viene sostituito dall’aggiornamento al 31 gennaio, in cui si fa il punto sulla autorizzazione dell’EMA all’immissione in commercio del vaccino AstraZeneca in Europa per i soggetti al di sopra dei 18 anni di età; sulle raccomandazioni ad interim per l’uso del vaccino COVID-19 Moderna mRNA-1273 pubblicate dallo Strategic Advisory Group of Experts on Immunization (SAGE) dell’OMS e sulla conferma da parte della Società di Ostetricia e Ginecologia Canadese (SOGC) dello statement di consenso all’uso dei vaccini contro il COVID in gravidanza e allattamento.

L’obiettivo delle indicazioni ISS è quello di sostenere i professionisti sanitari e le donne in gravidanza e allattamento nel percorso decisionale durante la pandemia di COVID-19.

Tra le indicazioni ad interim italiane relative al vaccino Pfizer-BioNtech mRNA (Comirnaty), il vaccino Moderna e quello AstraZeneca in gravidanza e allattamento vengono analizzate: la sicurezza del vaccino per madri e neonati; i rischi potenziali della malattia da COVID-19 nella madre, inclusi i possibili effetti sul feto/neonato; il rischio individuale di contrarre l’infezione in considerazione delle possibili comorbilità; il livello di attività della pandemia nella comunità di riferimento e sul posto di lavoro della donna.

Queste le indicazioni ad interim al 31 gennaio 2021.

"le donne in gravidanza e allattamento non sono state incluse nei trial di valutazione dei vaccini Pfizer-BioNtech mRNA (Comirnaty), Moderna e AstraZeneca per cui non disponiamo di dati di sicurezza ed efficacia relativi a queste persone. Gli studi condotti finora non hanno evidenziato né suggerito meccanismi biologici che possano associare i vaccini a mRNA ad effetti avversi in gravidanza e le evidenze di laboratorio su animali suggeriscono l'assenza di rischio da vaccinazione

al momento le donne in gravidanza e allattamento non sono un target prioritario dell'offerta di vaccinazione contro il COVID-19 che, ad oggi, non è raccomandata di routine per queste persone
dai dati dello studio ItOSS - relativi alla prima ondata pandemica in Italia - emerge che le donne in gravidanza presentano un rischio basso di gravi esiti materni e perinatali e che le comorbilità pregresse (ipertensione, obesità) e la cittadinanza non italiana sono significativamente associate a un maggior rischio di complicanze gravi da COVID-19.
la vaccinazione dovrebbe essere presa in considerazione per le donne in gravidanza che sono ad alto rischio di complicazioni gravi da COVID19. 
Le donne in queste condizioni devono valutare, con i sanitari che le assistono, i potenziali benefici e rischi e la scelta deve essere fatta caso per caso
_ se una donna vaccinata scopre di essere in gravidanza subito dopo la vaccinazione, non c'è evidenza in favore dell'interruzione della gravidanza
_ se una donna scopre di essere in gravidanza tra la prima e la seconda dose del vaccino può rimandare la seconda dose dopo la conclusione della gravidanza, eccezion fatta per i soggetti ad altro rischio
_le donne che allattano possono essere incluse nell'offerta vaccinale senza necessità di interrompere l’allattamento."

E persino uno dei virologi star come Crisanti, a Tagada oggi, non si è voluto assumere la responsabilità di validare e raccomandare la sperimentazione del siero alle mamme in attesa. "Vaccino in gravidanza? "Aspetterei, non ci sono ancora dati sufficienti"

 

Agata Iacono

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Sociologa e antropologa

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