VIDEO. L'opposizione al governo Draghi parta da questo minuto e mezzo straordinario

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"E allora ragazzi ci sono due strade: disinteressarsi e morire; o organizzarsi e lottare."

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Quello che segue è l'intervento di un giovane militante comunista nel corso della manifestazione unitaria politica tenutasi lo scorso 27 febbraio a Palermo contro l'insediamento del Governo Draghi.

Emanuele Quarta , questo il suo nome, con un'eloquenza spontanea e con fare diretto, ritrae con le sue parole la condizione esistenziale di tanti giovani, che l'odierno sistema economico costringe alla precarietà o alla disoccupazione, a prescindere dai sacrifici economici familiari e di tempo investiti in un percorso d'istruzione universitaria che non sempre porta i frutti sperati.

In questo breve e coinciso discorso in cui in tanti si riconosceranno, passa la consapevolezza di stare dalla parte sociale che pur essendo perdente in questo momento storico, non vuole rassegnarsi alle condizioni di disillusione e apatia che avvolgono gran parte della gente. Quello di Emanuele è un invito all'emancipazione politica, un richiamo spontaneo a rispolverare l'unione, l'interesse e la lotta e coltivare lo studio come strumento di emancipazione culturale e arma contro l'oppressione.

 

 

Salve a tutti.

Il mio intervento sarà breve, prometto così di non annoiarmi.

Oggi siamo qui come Partito Comunista per dire no al Governo Draghi, l'ennesimo governo voluto dalle banche e dalle multinazionali ai danni del popolo, dei lavoratori e della classe proletaria.

La mia presenza a questa manifestazione mi ha permesso di incontrare e di parlare con tantissimi giovani presenti in questa Piazza Verdi.

E devo dire, cari ragazzi, che ho provato una profonda delusione. Perché nella maggior parte dei casi ho sentito frasi del tipo - “no, io non ne capisco nulla di politica!” - oppure ho sentito dire - “no, non voglio parlare di politica, voi politici siete tutti uguali!” .

Ebbene cari ragazzi, la mia delusione nel sentire queste esternazioni non toglie spazio alla comprensione, poiché la vostra delusione e la vostra rabbia sono sentimenti che provo anche io.

Io stesso provo rabbia e delusione per un sistema che non è in grado di dare a tutti il necessario per vivere. Ma ragazzi, non disinteressatevi! Perché disinteressandovi commettete il più grave degli errori, concedendo al Potere e al sistema capitalistico di perseguire i loro disegni di sfruttamento! Loro lo sanno, sanno che se la gioventù del Popolo studia ed è consapevole, diventa una forza inarrestabile che può combatterli. Il Potere teme la nostra forza e questo lo si vede ogni giorno nel modo in cui gestisce il sistema dell'istruzione.

Per anni ci hanno detto che per contare qualcosa, per poter ottenere un buon posto di lavoro, bisognava studiare e prendere una laurea! E allora tanti di noi hanno fatto questo passo, hanno intrapreso la carriera universitaria grazie ai soldi della propria famiglia, soldi messi da parte e risparmiati con tanti sacrifici dalle famiglie e poi reinvestiti nello studio.

Ma oggi lo Stato, quello stesso Stato e quello stesso Sistema di Potere che prima mi ha “obbligato” a prendere una laurea, mi dice che la mia laurea non basta più; mi dice che devo andare avanti ed essere al passo coi tempi. E per farlo devo spendere altri soldi per altri percorsi: soldi che io non posso spendere e che solo i figli dei padroni possono spendere.

 E allora ragazzi ci sono due strade: disinteressarsi e morire; o organizzarsi e lottare. Non ci sono altre soluzioni; la soluzione è il SOCIALISMO, la soluzione è il COMUNISMO.

Il comunismo è la gioventù del mondo e noi – che siamo la gioventù del popolo italiano, la gioventù del proletariato italiano – abbiamo il diritto e, soprattutto, il dovere di organizzarci e lottare!

Ragazzi, STUDIATE, STUDIATE, STUDIATE!!! Soltanto lo studio personale, slegato da fini secondari quali un titolo di studio, potrà finalmente emanciparvi e liberarvi, togliendo dai vostri occhi questo velo di Maya che vi impedisce di vedere i vostri nemici; i nostri veri nemici.

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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