Videoconferenza Assad-Putin: "L'embargo imposto dagli USA è un ostacolo al ritorno dei profughi" in Siria
Il presidente siriano Bashar Al Assad e il suo omologo russo Vladimir Putin hanno tenuto oggi un colloquio in videoconferenza.
Il presidente Assad ha affermato che la maggior parte dei rifugiati desidera tornare in Siria dopo che lo Stato ha creato le giuste condizioni per farlo, e spera che la conferenza sul ritorno dei rifugiati si concluda con risultati importanti.
"La Conferenza internazionale sul ritorno dei rifugiati è solo l'inizio per la soluzione di questa questione umanitaria", ha ricordato Assad.
Ha denunciato che il blocco occidentale imposto dagli Stati Uniti costituisce un grande ostacolo al ritorno dei profughi; Tuttavia, per la Siria, il ritorno dei rifugiati è una priorità e il governo siriano non solo è pronto per questo, ma è entusiasta.
"Il problema dei rifugiati è una questione umanitaria per noi, per voi e per molti paesi, ma per noi è una questione nazionale", ha ribadito.
Inoltre, ha anche spiegato che la questione dei rifugiati è una priorità per il governo siriano nella fase successiva, soprattutto dopo che gran parte del territorio è stata liberata dal terrorismo.
A tal proposito, Putin ha sottolineato che il focolaio del terrorismo internazionale in Siria è stato praticamente eliminato.
"L'efficace lavoro svolto all'interno del format Astana con la partecipazione dei nostri partner Iran e Turchia non può essere sopravvalutato. Insieme abbiamo ottenuto molto. Il focolaio del terrorismo internazionale in Siria è stato praticamente eliminato. Anche il livello di violenza è stato ridotto, si è notevolmente ridotto, si sta stabilendo una vita pacifica, si sta portando avanti un processo politico inclusivo sotto gli auspici dell'ONU", ha evidenziato il capo di stato russo, in una dichiarazione rilasciata dal Cremlino.
Putin ha anche menzionato l'importanza "fondamentale" degli sforzi di ricostruzione postbellica nella Repubblica araba e il ritorno in patria dei profughi siriani. Secondo il presidente russo, attualmente ci sono più di 6,5 milioni di rifugiati siriani all'estero. A questo proposito, ha espresso la sua preoccupazione che i giovani possano essere influenzati dagli estremisti e potrebbero rappresentare una minaccia per il paese ospitante.
"Ci auguriamo che la conferenza sia fruttuosa, aiuti ad intensificare il processo di rimpatrio di massa dei rifugiati e quindi contribuisca al raggiungimento della normalizzazione a lungo termine in Siria", ha concluso Putin, promettendo che la Russia farà tutto il possibile per assicurarne il successo.