Whistleblower rivelano la censura di Facebook sui vaccini con documenti interni
Che i colossi Usa dei social siano oggi il principale filtro dell'informazione in paesi come l'Italia è cosa nota. Che i famigerati algoritmi applichino censure mirate in base a progetti politici e geopolitici definiti lo è altrettanto. Meno noto forse che Facebook stia usando lo stesso schema per oscuare qualunque notizia, analisi o documento che critichi la vaccinazione di massa come unica soluzione alla pandemia.
Lo hanno rilevato due Whistleblowers interni alla multinazionale di Mark Zuckerberg con documenti interni fatti filtrare tramite Project Veritas, l'organizzazione che si occupa di conservare e monitorare, con eccezionali operazioni di fact checking, quello che i media mainstream nascondono.
Con un tweet viene infatti pubblicata una memoria interna al colosso social che svela una specifica politica social di "demotion", cioè di "riduzione drastica dell'esposizione degli utenti all'esitazione nei confronti dei vaccini". Vi consigliamo la visione di questo video:
BREAKING: @Facebook Whistleblowers Expose LEAKED INTERNAL DOCS Detailing New Effort to Secretly Censor Vaccine Concerns on a Global Scale#ExposeFacebook pic.twitter.com/8VBYQSdxlz
— veritastips@protonmail.com???????? (@EricSpracklen) May 25, 2021
Altri documenti di Project Veritas rivelano come la strategia di censura non si limita solo a colpire le fake news, ma a classificare ogni pubblicazione che possa indurre dubbi e addirittura documenti accuratamente redatti, che "possano scoraggiare" la corsa al vaccino con cieca fiducia e senza mai capacità critica di scelta e discernimento.
Ma non basta: sono sottoposti a censura anche eventuali commenti sui dati epidemiologici che possano analizzare i tassi di mortalità, minimizzando la "drammatica portata dell'emergenza", che Facebook classifica come "scoraggiamento indiretto alla vaccinazione".
I due addetti ai lavori che hanno contattato il project veritas, probabilmente tecnici del Big Data Center, hanno inoltre rivelato che automaticamente vengono subito resi visibili (in alto) i post che inducono a vaccinare, indipendente dal loro contenuto e dall'analisi di veridicità delle motivazioni a favore.
La restrizione ulteriore della libertà di espressione sul colosso di Zuckerberg arriva "tra la crescente preoccupazione per gli effetti collaterali legati ai vaccini", sostiene RT che riporta la notizia.
Cioè, più la sperimentazione vaccinale di massa cerca di imporsi come mantra assoluto, discriminante e di sorveglianza sanitaria digitale, più la repressione dei diritti umani fondamentali va avanti, più procede la censura mediatica e sui social.
E sempre più il dubbio piuttosto avanza: perché hanno paura di analisi dei dati, dei dubbi, delle documentazioni, delle notizie sulle cure alternative e sulla terapia domiciliare, perché hanno paura che si parli di effetti collaterali avversi previsti anche nei bugiardini e pubblicati ufficialmente dagli istituti di sorveglianza farmacologica? Chi sono i finanziatori di Zuckerberg?