Quando "uomo dell'anno Time" era Hitler

Quando "uomo dell'anno Time" era Hitler

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Alle ore 12.44 di giovedì 8 dicembre, ho pubblicato un meme (nella foto in alto, ndr) con le immagini di Adolf Hitler e Volodymyr Zelensky.

Non da tutti è stato compreso.

Commentando il meme, alcune persone han fatto notare che il "Time" aveva messo in copertina, oltre a Zelensky nel 2022 e ad Afolf H. nel 1938, anche altri personaggi come Obama, Putin, Biden e Stalin, ritenendoli influenti, nel bene o nel male.

Lo sappiamo: da giorni non si parla d'altro.

Le riflessioni che il meme voleva suscitare, riguardavano altro, ovvero:

-il concetto di allineamento delle masse, pericolosamente prone nei confronti di entrambi i leader;

-la comunanza dei simbolismi tra Adolf H. e Volodymyr Zelensky.

Nelle organizzazioni politiche e nelle forze armate che facevano/fanno capo ai due leader, spopolano gli stessi simboli.

Quelli odierni riportati in calce al meme, di fatto, ripescano sia gli emblemi della nazi Germania (il sole nero, la runa dente di lupo) sia quelli dell'Ucraina collaborazionista di Hitler (i colori rosso-nero dell'Upa, l'esercito insurrezionale ucraino).

A ciò, voglio aggiungere un'ulteriore riflessione, al di là del meme: che il "Time" reputi un personaggio influente nel bene oppure nel male, si coglie dalla grafica, attraverso la quale, alcuni leader vengono presentati come "buoni" e altri come "cattivi"; è anche in questo modo che le masse vengono manipolate.

Un esempio: nel caso del personaggio Putin 2007, lo scialbo pacchetto grafico che utilizza colori algidi, è teso alla sua svalorizzazione.

Nel caso del personaggio Zelensky 2022, l'enfatico pacchetto grafico è teso alla valorizzazione dello stesso: in un tripudio di bandiere, Volodimir ha il piglio di un eroe rivoluzionario, che guarda a destra, verso il futuro.

Mentre il suo esercito bombarda le aree civili di Donetsk e Gorlovka.

Da otto anni.

Ora con le nostre armi.

Sotto l'egida dei simboli nazisti.

Sara Reginella

Sara Reginella

Psicologa a indirizzo clinico e giuridico, psicoterapeuta, regista e autrice di reportage di guerra. I suoi lavori integrano l’interesse per le dinamiche psicologiche con l’attenzione per l’attualità e uno sguardo che mai dimentica le frange socialmente più vulnerabili.

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