«Una vittoria della democrazia contro l’oligarchia», il giudizio del noto giurista internazionale Christopher Black riguardo alla Brexit non lascia spazio ad interpretazioni. Secondo Black il referendum che ha sancito la volontà del popolo britannico di abbandonare l’Unione Europea «è stato un voto storico che ha segnato una vittoria della classe lavoratrice sulle élite capitaliste che hanno utilizzato l’Unione Europea per estendere il loro sfruttamento sino ai limiti, e che ora, insieme con il loro padrone, gli Stati Uniti d’America, si stanno armando e preparando per una guerra mondiale contro la Russia».
Il giurista parla anche di una vittoria «dei socialisti reali contro i falsi, socialdemocratici, amanti della NATO di ‘sinistra’, contro Bernard Henri-Levy». Quindi, tornando al mondo del lavoro, si tratta di «una vittoria per il lavoratore britannico stufo di una democrazia che funziona solo per le élite, e che riduce tutto il resto a manodopera a basso costo».
«Una vittoria - continua a spiegare Blake - per coloro che non possono più stare ad ascoltare la litania di bugie che vengono dalla bocca di Obama, Hollande, Merkel, Cameron, e gli altri, i cui interessi non sono nostri e il cui unico obiettivo è quello di sfruttarci al massimo».
Al contrario di una certa vulgata portata avanti da settori progressisti e radicali, che vedono nella Brexit il trionfo del nazionalismo, Christopher Black spiega che siamo di fronte a una vittoria «della sovranità popolare, dell’internazionalismo; perché persone in condizioni di schiavitù economica non possono aggregarsi in una vera unione internazionale fino a quando non riescono a liberarsi dalle catene che le mantiene legate alla cambusa neoliberista».
Benefici ve ne saranno anche per gli altri paesi europei: «Si tratta di una vittoria in Francia per chi ricorda la Comune di Parigi. In Spagna si tratta di una vittoria di Podemos e dei suoi alleati contro quelle strutture di potere che non sono mai state rimosse dopo il fascismo. In Italia si tratta di una vittoria per il Movimento 5 Stelle in un sistema politico in bancarotta. In Europa Centrale si tratta di una vittoria per coloro che si oppongono all’ostilità verso la Russia, ai movimenti di truppe della NATO, al predominio della Germania».
A chi parla di esclusivamente di voto razzista e nazionalista Blake risponde così: «Posso solo dire che il razzismo esiste in Gran Bretagna, così come in tutta Europa, negli Stati Uniti e nel resto del mondo occidentale. Il razzismo è un prodotto del sistema economico che ha bisogno che le persone vedano l’altro come il nemico, che ha bisogno di tenerci divisi per non permetterci di odiare questo sistema che ci impoverisce».
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