di Fabrizio Verde
Dietro un liberale spesso si nasconde un fascista. Sono sempre di più gli elementi che ci confermano la veridicità di questa affermazione che a prima vista potrebbe suscitare qualche dubbio.
L’ultimo esempio?
L’europarlamentare italiano Sandro Gozi - già sottosegretario agli affari europei nel governo Renzi e nel governo Gentiloni e con un passato nell’organizzazione giovanile dell’MSI - di Renew Europe e la vicepresidente del gruppo liberale, Katalin Cseh, chiedono che l’elargizione dei fondi europei sia condizionata e controllata da Bruxelles.
Ovviamente il tutto è ammantato da principi nobili come difesa della democrazia e libertà. In pericolo quando qualcuno decide di scostarsi dal percorso imposto da liberali e liberisti che siedono a Bruxelles.
«Dobbiamo rimettere i nostri valori fondamentali al centro del bilancio europeo e controllare il rispetto dello Stato di diritto e dei principi democratici nei Paesi dell’Ue. Un governo che viola lo Stato di diritto non può continuare a ricevere fondi Ue», afferma Gozi.
Tutto molto democratico e liberale. Io ti fornisco i fondi di cui hai bisogno, ad esempio per scuola e sanità, a patto che tu rispetti quelle che sono le mie decisioni imposte in barba alla volontà popolare.
Insomma, la solita doppia morale liberale, che abbiamo potuto toccare con mano anche in questa fase segnata dall’epidemia di Covid-19 e la spaventosa crisi economica che porta con essa.
Chi sperava in un sussulto di umanità e buon senso in quel di Bruxelles è rimasto ancora una volta deluso. D’altronde cosa aspettarsi di diverso da un’Unione basata sul liberismo e la legge del più forte. Dove a contare davvero sono gli interessi finanziari e non quelli dei popoli costretti a languire sotto il tallone di ferro dell’austerità neoliberista.
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