Certo non è proprio un buon periodo per chi vaticinava i più inenarrabili disastri per il Regno Unito in seguito all’uscita dall’Unione Europea. La famigerata Brexit avrebbe praticamente devastato Londra e la sua economia, con gravi ripercussioni per il popolo. Invece dapprima abbiamo visto il governo Johnson reagire bene alla pandemia e procurarsi i tanto agognati vaccini mentre l’Unione Europea annaspava, poi implementare un ambizioso piano di ripresa basato per sostenere lavoratori e imprese britanniche.
L’Italia, giusto per fare un esempio a caso, è ancora in attesa dei ‘fantastiliardi’ promessi da Bruxelles. Ben sapendo che poi questi fondi sono legati a ben precise condizionalità. Quindi ritorna l’austerità che ha devastato l’economia italiana negli ultimi anni. Anche se i media mainstream cercano di occultare questo aspetto.
Tornando al Regno Unito, secondo uno studio di Goldman Sachs ripreso da Repubblica, sarà il Paese in occidente a crescere di più dopo il Covid. Anche più degli Stati Uniti: 7,8% la previsione per il Regno Unito, mentre gli Stati Uniti si dovrebbero fermare al 7,2%.
Qui arriva l’ennesimo ‘capolavoro’ di Repubblica: il quotidiano scrive che il Regno Unito potrebbe essere il Paese in Occidente che crescerà più di tutti dopo il Covid «nonostante la Brexit».
Insomma, nonostante le evidenze abbiano completamente smentito la narrazione nefasta di Repubblica sul Regno Unito post-Brexit, il quotidiano continua a presentare ai propri lettori l’uscita dall’Unione Europea da parte di Londra sotto una luce negativa.
Ovviamente il motivo è chiaro: gli italiani non devono rendersi conto che fuori dagli angusti e ottusi parametri dell’austerità c’è vita. E questa è una vita decisamente migliore. I paesi possono investire liberamente, impiegare le risorse necessarie a sostenere le proprie economie senza dover rendere conto delle proprie azioni a dirigenti intrisi fanatismo monetarista.
Per questo Repubblica dopo essere stata costretta ad ammettere che le misure di Londra permetteranno al Regno Unito di avere un nuovo boom economico, scrive: “Questa ripresa ha un costo ovviamente. Durante la pandemia il debito pubblico britannico ha sfondato quota 100%, crescendo di oltre 20 punti, proprio per sostenere lavoratori e imprese, con ottimi risultati come dicevamo. Solo ad aprile 2021, il governo britannico ha chiesto in prestito quasi 32 miliardi di sterline, che sono comunque 16 in meno di un anno fa quando la pandemia era appena iniziata. Ciò ha già avuto una prima conseguenza: un piccolo rialzo delle tasse, che potrebbe aumentare ancora di più negli anni a venire soprattutto nei confronti dei più ricchi e delle multinazionali”.
Si agita quindi lo spauracchio del debito pubblico. Ma Londra se ne frega di certi parametri astrusi e tira dritto verso un nuovo «boom economico».
Invece Repubblica tira dritto direttamente verso il post fake news cercando in maniera alquanto maldestra di piegare la realtà alle proprie narrazioni fasulle e strumentali a tenere l’Italia ingabbiata nell’austerità permanente di Bruxelles.
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