di Alessandro Visalli
Dedollarizzazione in corso:
La
Reserve Bank of India ha modificato le sue regole sui prestiti commerciali esteri per approvare la proposta russa di investire i proventi della vendita di armi all'India stessa (tra i principali fornitori dell'esercito indiano) in titoli indiani.
Fino ad ora erano pagati in dollari e depositati in riserve estere (quelle che gli Usa hanno, appunto, bloccato). Da ora l'India pagherà in rupie e vedrà le stesse reinvestite in titoli locali (ovvero, dall'altro lato, la Russia costituirà riserve in India, al sicuro dalle sanzioni americane). Cresce, infatti, lo scontro tra Usa e India per il fermo rifiuto di quest'ultima ad aderire alle risorse e votare all'Onu conformemente al "Bene". Come scrive Goldman questa è "un'altra piccola ma indicativa crepa nel quadro del sistema di riserva del dollaro Usa", l'altra è il pagamento in Yuan del petrolio saudita (imminente l'incontro tra Xi e il sovrano) che comporterà probabilmente un giro simile: la Cina paga in Yuan il petrolio che compra in Arabia Saudita, i Sauditi li depositano in riserve in Cina, usano le riserve per comprare armi cinesi (o altri beni). Questo è il giro di walzer che Nixon negoziò nel 1973 (o impose con le armi) quando autorizzò l'Opec ad alzare i prezzi del petrolio (anche in quel caso contro l'indisciplinata Europa che si era permessa di richiedere la conversione dei dollari in oro).
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La stima di Goldman Sachs sull'impatto diretto delle sanzioni sulla Russia è del 10% nel 2022, ma seguita da una ripresa robusta (+3-4% nei due anni successivi), ed un surplus delle partite correnti russo che addirittura cresce quest'anno da 165 miliardi a 200. Non proprio una tragedia.
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C'è di peggio, dal lato Usa. Come noto il tenore di vita americano (che consuma molti più beni di quanti produca) è interamente fondato, per migliaia di miliardi di dollari ogni anno, sulla sua situazione patrimoniale netta sull'estero negativa (-14.000 miliardi), ovvero sulla garanzia che i venditori dei beni investiranno i pagamenti in titoli americani. Tradotto, che continuino anno dopo anno a prestargli i soldi che incassano.
Ma se i soldi che ti presto, ovvero i titoli che li rappresentano, io li congelo unilateralmente non ti stupirai, penso, se la prossima volta ci rifletto un attimo.
E' quel che sta facendo l'Arabia Saudita ('riflettere'), ed è ciò che ha fatto la Russia (presto seguita da Cina e India).
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Domanda: con che cosa gli Usa costruiranno la prossima portaerei?