2 dati sui salari in Italia che dovremmo ripetere all'infinito


di Alessandro Volpi

Due dati che ormai conosciamo ma che dovremmo ripetere all'infinito.

Il primo. Dal 1991 ad oggi i salari sono cresciuti in Italia soltanto dell'1% mentre nei paesi Ocse la crescita è stata del 32,3%.

Il secondo. La quota dei salari sul Pil è passata nello stesso arco di tempo dal 60 al 40% mentre quella dei profitti dal 40 al 60%.

Questi due dati suggeriscono altre due considerazioni.

La prima. Il modello economico italiano - se così si può definire - negli ultimi trent'anni ha impoverito i lavoratori e arricchito il capitale.

La seconda. I contratti nazionali non sono stati in grado di difendere la tenuta salariale; questo per chi sostiene che siano sufficienti a garantire i redditi dei lavoratori di fronte alla perdita di potere d'acquisto.

Un'ultima nota per chi tira sempre in ballo la scarsa produttività del sistema economico italiano: i salari sono cresciuti assai meno anche della produttività che evidentemente ha giovato solo ai profitti. In sintesi dopo il lungo dopoguerra del conflitto sociale e politico, siamo approdati nel paradiso dei ricchi che hanno fatto pagare il conto ai lavoratori.

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