di Alessandro Volpi
L'Italia è ormai terra di monopolio estero, e di formidabili speculazioni.
I francesi di Iliad propongono alla multinazionale con sede a Londra Vodafone una joint-venture in Italia, dove si spartiscono la rete con Tim, in via di concentrazione proprietaria nelle mani di Kkr, partecipata da Vanguard, con Wind Tre, di proprietà di CK Hutchison Holdings, participata da Vanguard, e con Fastweb, in mani svizzere.
In pratica, i milioni di utenti italiani sono gestiti da società estere che hanno tutte sede fiscale fuori dall'Italia e, nella stragrande maggioranza dei casi, in paradisi fiscali.
Peraltro, le scorribande finanziarie sono all'ordine del giorno: Vivendi, socio forte di Tim, ha avviato una causa contro la cessione a Kkr, ma avendolo fatto senza chiedere la sospensiva, ha subito generato un aumento del valore del titolo di Tim, con grande gioia dei fondi già proprietari della società. Fare i soldi con la finanza è diventato il marchio dell'Italia: purtroppo di questo non beneficia il 99% del paese.
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