di Alessandro Volpi
Una questione di giustizia. I 500 individui più ricchi del mondo hanno visto crescere il loro patrimonio nel 2023 di 1500 miliardi di euro.
Gran parte di questo incremento dipende dal fatto che i loro titoli finanziari hanno visto crescere moltissimo il proprio valore. Una simile impennata, che peraltro tende a ripetersi ogni anno, non conosce alcuna imposizione fiscale perché i titoli vengono tassati solo in termini di plusvalenze quando sono venduti, mentre i dividendi scontano un'imposizione assai limitata, in Italia il 26%, un'aliquota poco più alta di quella che pagano i redditi fino a 28 mila euro lordi.
In altre parole, i supericchi che hanno visto lievitare il loro patrimonio per la crescita dei valori finanziari e che hanno ricevuto dividendi plurimilionari pagano solo il 26%, come un lavoratore dipendente che guadagna netti, al mese, 1300-1400 euro. Ma quando immagineremo un sistema fiscale che impedisca questa colossale ingiustizia? Quando la politica avrà questo coraggio?
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