Black Rock, il Corriere della Sera e la narrazione dei nuovi profeti


di Alessandro Volpi*

Numeri impressionanti. I fondi pensione italiani dispongono di 170 miliardi di euro e le riserve tecniche delle assicurazioni di 900. Gran parte di queste gigantesche somme sono destinate a strumenti finanziari prodotti negli Stati Uniti in nome di un minor rischio e di un maggior rendimento. Questo significa che i colossi come Vanguard, Black Rock, State Street e alcuni altri giganti finanziari attraggono e attrarranno un misura crescente il risparmio globale, compreso quello italiano: in sintesi, più monopolio, meno rischi, quindi più monopolio e il libero mercato non c'è più. Direi neppure il finanziamento del debito italiano, per cui lo Stato, per trovare compratori, paga quasi 90 miliardi l'anno, sottratti alla spesa sanitaria e ad altre spese essenziali. Questo significa la finanziarizzazione.

La narrazione dei nuovi profeti.

Oggi il Corriere dedica un paginone ad un’intervista fatta da Federico Fubini a Larry Fink, ceo di Black Rock. Il tono è sconcertante: Fink da un lato viene presentato come uno degli uomini più potenti del mondo e dall’altro come un grande guru, che esprime la necessità di una politica di qualità, che condanna i protezionismi, che paventa i pericoli dell’inflazione. Tutto infarcito da un atteggiamento di soggezione che sfiora la sottomissione. L’impressione è che si stia rafforzando una celebrazione necessaria per persuadere i lettori e le lettrici che i loro risparmi debbano essere affidati al nuovo profeta, più ‘serio e credibile’ della politica. Naturalmente il termine speculazione non compare e non c’è neppure alcun dubbio sulla bontà assoluta di questo modello trasformato appunto nella favola meravigliosa della domenica. Elettorale.
*Post Facebook del 9 giugno 2024

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