L'unico modo per uscire dalla crisi: la dissoluzione dell'area euro. Sapir

Nel suo ultimo articolo Jacques Sapir analizza l'ulteriore deterioramento della situazione economica della Francia, con il calo del PIL dello 0,1% nel terzo trimestre del 2013. Rispetto agli annunci del governo Hollande, l'economia francese non è uscita dalla stagnazione: i consumi delle famiglie fermi per il crollo dei redditi dovuto all'aumento del prelievo fiscale, il saldo della bilancia commerciale, su cui pesa la forza dell'euro rispetto al dollaro; gli investimenti produttivi fermi e le politiche di svalutazione interna che Spagna, Portogallo ed Italia stanno attuando, abbattendo il costo salariale e migliorando la competitività a discapito della Francia, spiegano secondo Sapir questa situazione.
È chiaro che esiste un'alternativa per uscire dalla crisi: la dissoluzione dell'area euro. Riconsegnare ai paesi la loro sovranità monetaria e la possibilità di svalutare, consentirebbe un riallineamento della competitività francese, sia rispetto ai paesi che adottano il dollaro, sia rispetto alla Germania. Una svalutazione del 23% determinerebbe effetti positivi per tutti i paesi, Francia inclusa : questi calcoli sono stati pubblicati nell'opuscolo Gli scenari di dissoluzione dell’eurozona, pubblicato da Fondazione Res Publica lo scorso settembre. Per la sola Francia, la crescita potrebbe aumentare del 20% nei tre o quattro anni successivi a questa dissoluzione dell'eurozona, mentre la creazione di posti di lavoro potrebbe essere tra 1 e 2,5 milioni.
Il rischio di distruzione del tessuto produttivo francese, prosegue Sapir, da qui a tre anni è diventato tale che il governo non ha più tempo. L'euro è ormai irrecuperabile ed è, conclude l'economista francese, « un punto di chiusura essenziale della camicia di forza che stritola le economie del sud Europa. Più velocemente ce ne libereremo e meglio sarà, non solo per i francesi, ma anche per la maggioranza degli europei».
Per una traduzione completa del lungo articolo di Sapir si rimanda e si ringrazia a Voci dall'estero.

Le più recenti da Finanza

On Fire

Il gesto di Al Jolani che umilia la Baerbock (e tutta l'Unione Europea)

di Alessandro BianchiAnnelle Baerbock è il principale megafono in Europa di tutti i crimini (recenti e passati) della Nato. Impegnata in prima persona a fomentare e invocare cambi di regime, sanzioni,...

Grazie Cecilia Sala

di Patrizia Cecconi Verso la fine del 1800 il filosofo e sociologo tedesco W.M. Wundt parlò di eterogenesi dei fini come effetto di azioni umane che divergono dai fini originari producendo risultati...

Il soldato del «dittatore Kim» catturato e la figuraccia del Corriere della Sera

  «È morto in ospedale l'unico soldato nordcoreano catturato finora dagli ucraini, il fante che doveva servire a dimostrare il coinvolgimento del dittatore Kim al fianco di Putin»...

L'Europa ha perso la guerra in Ucraina (ma potrebbe finire anche peggio)

  di Clara Statello per l'AntiDiplomatico L’Unione Europea è stata sconfitta nella guerra in Ucraina. Lo ha detto domenica sera il premier ungherese Victor Orban parlando al canale...

Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa