"Signori tedeschi uscite per primi". La zona euro secondo Sannat

Dall'apertura di un procedimento della Commissione sui surplus commerciali della Germania, Charles Sannat sostiene come sia ormai esplosa "una grande battaglia diplomatica ed economica all'interno di un'Europa divisa in due campi". Al centro dello scontro: il mandato della BCE, che il Trattato di Maastricht tiene bloccato sotto il giogo della disciplina.
L'obiettivo dei paesi iperindebitati ed in crisi è di piegare la Germania di Angela Merkel e consentire alla BCE di lanciarsi in una politica di quantitative easing con acquisto massiccio di obbligazioni di Stati quasi in fallimento. La scelta, secondo Sannat, è ormai tra salvare la moneta unica al prezzo di un'immensa deflazione/recessione, o iniziare una politica di stampa di moneta in stile anglosassone che, alla fine, distruggerà l'economia e la moneta con l'iperinflazione.
La Francia vacilla: con il rigore impossibile da proseguire, una riduzione della spesa improbabile, l'aumento delle tasse inattuabile, non c'è più molto margine di scelta. O la Francia esplode, prosegue Sannet, rischiando di destabilizzare l'Europa intera, o si offre una soluzione monetaria contraria ad i principi economici fdifesi da Berlino.
La stasi è palese. Da un lato la Germania blocca l'unione bancaria e impedisce la monetizzazione da parte della Banca centrale europea. Dall'altro lato, la Commissione avvia un procedimento contro la Germania al fine né più né meno di mettere all'angolo Berlino e farle pagare il prezzo del suo rifiuto, nel senso stretto del termine. Le elezioni tedesche del 22 settembre, confermando Angela Merkel e dando quasi il 5 % dei voti al partito anti-euro, hanno sancito la fine dell'unione bancaria come la si immaginava. Gli stress test della BCE del prossimo anno faranno venire alla luce le difficoltà bancarie, che bisognerà risolvere con rapidità. Gli Stati dovranno farlo da soli, quindi con delle misure di austerità e un appello al MES di tipo classico. E' questa la nuova solidarietà europea, come la vedono a Berlino.
La crisi economica dal 2007 ha dimostrato che le economie della regione divergono e le dinamiche vanno in direzioni opposte. Pertanto, o i "ricchi" pagano per gli altri e i tedeschi staccano un assegno, quella che chiamano unione di trasferimenti, o l'euro esplode perché la moneta unica non può continuare indefinitamente a venir dilaniata senza raggiungere il suo punto di rottura. "Signori tedeschi uscite per primi", l'appello conclusivo di Sannet, che dichiara come per "sei anni abbiamo girato in tondo, ma l'ora delle decisioni si avvicina e queste decisioni saranno politiche".

Per una traduzione completa dell'articolo di Sannat si rimanda e si ringrazia Voci dall'Estero

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