ISRAELE TORTURA I BAMBINI PALESTINESI IN CARCERE


Sono circa 700 all'anno. Bambini palestinesi, di età inferiore ai 18 anni, della Cisgiordania Occupata. Vengono arrestati dall'esercito israeliano e condannati dalle corti militari israeliane. L'accusa più comune? Aver lanciato pietre, reato punibile con una pena massima di 20 anni di carcere.
Dal 2000 oltre 10 .000 bambini palestinesi sono stati arrestati.
Oggi sono circa 7000 i minori palestinesi detenuti in 17, tra carceri israeliane e campi di detenzione. Diverse organizzazioni per i diritti umani hanno ripetutamente invitato le Nazioni Unite perché impediscano ad Israele di arrestare e torturare bambini palestinesi, perché smetta di processarli secondo il diritto penale militare e rilasci tutti quelli detenuti illegalmente.
A seguito di un rapporto dell'Indipendent del novembre 2015 nel quale emergeva come il Palestinian Prisoners Club (PPC) - organizzazione per i diritti dei palestinesi detenuti - riferisse cha almeno 600 bambini palestinesi erano stati arrestati a Gerusalemme solo nella prima metà del 2015 e che circa il 40% erano stati vittime di abusi sessuali, a gennaio 2016 il giornale britannico ha realizzato un nuovo report, affermando che il governo israeliano stesse torturando i bambini, tenendoli in gabbie all'aperto durante il periodo invernale.

L' Independent ha citato un rapporto pubblicato da The Public Committee Against Torture in Israel (PCATI) in cui si afferma che "i bambini accusati di reati minori sono stati messi in gabbie, sono stati minacciati e sessualmente abusati. I processi dinanzi ai tribunali militari si sono svolti senza la presenza di un legale".

A seguito di una visita degli avvocati del Public Defender’s Office di Israele, sono venuti alla luce i dettagli scioccanti di ciò che avveniva nel centro di detenzione di Ramla.

"Durante la nostra visita, mentre una violenta tempesta di freddo colpiva lo stato, gli avvocati hanno incontrato i detenuti che hanno descritto un quadro sconvolgente: nel bel mezzo della notte, decine di loro venivano trasferiti in gabbie di ferro, costruite all'esterno della struttura carceraria".

Questa procedura si protraeva da alcuni mesi. Il rapporto afferma che questa forma di tortura a Ramla era solo una di una vasta gamma di abusi.

Il 74 % di questi bambini sperimentano violenza fisica durante l'arresto, il trasferimento e/o l'interrogatorio. Israele è l'unico governo che persegue sistematicamente bambini palestinesi nei suoi tribunali militari, mentre "nessun bambino israeliano entra in contatto con i tribunali militari".

In un report del giugno 2013 anche il Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti dei Bambini (CRC) ha espresso profonda preoccupazione per la pratica della tortura e dei maltrattamenti nei confronti dei bambini palestinesi arrestati, perseguiti e detenuti dai militari e dalla polizia israeliani.

Ha inoltre riportato "l'uso continuo di violenza fisica e verbale, umiliazioni, restrizioni dolorose, incappucciamento della testa e del viso in un sacco, minacce di morte, violenza fisica, violenza sessuale contro di loro o membri delle loro famiglie, accesso limitato ai servizi igienici, cibo ed acqua."
Il rapporto del CRC ha anche spiegato che l'esercito israeliano ha utilizzato più volte i bambini palestinesi come scudi umani.
La maggior parte dei bambini riferiscono di essere sottoposti a maltrattamenti durante gli interrogatori, al fine di estorcere loro confessioni. I maltrattamenti includono schiaffi, percosse, calci e spintoni violenti. Gli abusi verbali sono consuetudinari. Nonostante le raccomandazioni del Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura nel maggio 2009, gli interrogatori continuano a non essere videoregistrati.

Sempre più spesso, i soldati israeliani utilizzano minacce sessuali, incluse le minacce di stupro, per spaventare i bambini e costringerli a confessare. Nel 2009, Addameer ha documentato almeno cinque casi di bambini che hanno dichiarato di essere stati aggrediti o minacciati sessualmente durante l' arresto, il trasferimento al centro di detenzione e/o l'interrogatorio. Le aggressioni sessuali hanno diversi aspetti, incluso afferrare i testicoli di un bambino e minacciarli di stupro o sodomia con un oggetto.

Uno dei luoghi più tristemente famosi per le torture sui bambini palestinesi è la Stanza N°. 4 del Russian Compound, centro d'interrogatori di Gerusalemme. È possibile visionare tutte le foto al seguente link.
Molti bambini palestinesi scontano le pene nelle stesse prigioni israeliane per gli adulti. L'Ordine Militare 1644, emesso il 29 luglio 2009, ha istituito un tribunale militare diverso per i bambini palestinesi, chiudendo i 42 anni di processi ai bambini di 12 anni negli stessi tribunali degli adulti. Tuttavia, l'ordine non è riuscito a colmare molte delle carenze nei confronti dei bambini, tra cui le disposizioni insufficienti per la nomina dei giudici e la mancata presenza di un avvocato durante gli interrogatori.

Mentre la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo definisce bambino "ogni essere umano con un'età inferiore a diciotto anni", secondo l'ordine militare israeliano 132 i bambini palestinesi, dai 16 anni in poi, sono stati processati e condannati da tribunali militari israeliani per adulti.

Naturalmente, gli israeliani sono considerati "bambini" fino al compimento dei 18 anni.
Il più giovane prigioniero al mondo, attualmente in un carcere israeliano, è Ali Alqam, 11 anni. Accusato di aver tentato di accoltellare una guardia israeliana a Gerusalemme, il 10 novembre, gravemente ferito con tre colpi all'addome, al bacino e ad una mano dall'esercito israeliano, ha subito due interventi chirurgici. È stato ricoverato all'Haddasah Ein Kerem Hospital di Gerusalemme Ovest ammanettato al letto, nonostante fosse privo di sensi. La sua famiglia ha potuto vederlo solo una volta, per 20 minuti ed in presenza della polizia israeliana.
L'altro giovane prigioniero che rischia di essere condannato per tentato omicidio è Ahmad Manasra, accusato di duplice tentato omicidio. Martedì scorso è comparso dinanzi ad un tribunale militare israeliano, ma l'udienza è stata rinviata al 22 gennaio, giorno in cui Ahmad compirà 14 anni e, per la legislazione israeliana, potrà essere condannato ed andare in carcere.

Qui la sua storia
Fonti : Middle East Rising
Addameer
The Palestinian Information Center

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