Ron Paul: Usa e Gb vogliono uccidere Assange?



Piccole Note

L’allarme su Julian Assange è stato lanciato da Ron Paul, vecchio leone della politica Usa, sempre pronto a sposare le cause libertarie. Sul suo sito web, Paul ha ripreso le parole dell’avvocato di Assange, il quale ha detto che il fondatore di Wikileaks non si è presentato all’udienza che deve decidere della sua estradizione perché “troppo malato”.


Assange sembra sia “gravemente malato” e prossimo alla morte, secondo voci raccolte da Paul. Forse “per i governi che ha messo in imbarazzo pubblicando la verità sui loro crimini vale più morto che vivo”- ipotizza Paul. “Vogliono farlo morire?”, si chiede, “o verrà ucciso lentamente da una pena detentiva di 170 anni?”


Wikileaks, ricordiamo, tramite web, ha rivelato documenti segreti degli Stati Uniti d’America, ma anche di altri Paesi. Carte scottanti, che i media ufficiali hanno ignorato, anche se hanno dovuto dar conto di alcune vicende politiche causate da quelle pubblicazioni.


Una su tutte la denuncia delle irregolarità avvenute nel corso delle primarie democratiche, truccate per azzoppare la corsa di Bernie Sanders a favore di Hillary Clinton. Denuncia che fece dimettere la presidente del comitato elettorale del partito.


La furia di Hillary è nota.


E’ notizia di oggi che un tribunale svedese ha rigettato la richiesta di incarcerare Julian Assange nel processo per stupro. Questo significa che il pubblico ministero non richiederà immediatamente la sua estradizione dalla Gran Bretagna. Lo riferisce il media svedese The Local. Pende tuttavia ancora sul suo capo anche la richiesta di estradizione del governo statunitense.

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