di Nicolò Monti, segretario nazionale della FGCI - fgci.info
A sentire i media italiani ed europei, nel vecchio continente le destre sono oramai incontrastate e i comunisti incapaci di poter anche solo pensare di intromettersi. Questo, sempre per loro dire, si applica a tutto: dalla fontanella del quartiere rotta, fino ad arrivare alle grandi proteste nazionali.
Dalla Francia è arrivata però una notizia che incrina, indebolisce questo pensiero unico e abilmente preconfezionato. A quanto pare alcuni leader del movimento dei Gilet Gialli saranno candidati alla prossime elezioni europee nelle liste del Partito Comunista Francese.
A darne l’annuncio è stato lo stesso segretario nazionale del PCF Fabien Roussel. Una notizia che spiazzerà (e farà arrabbiare) più di qualcuno della carta stampata e non, ma che darà, a chi ora si piange addosso e si dispera, un motivo per essere contento e acquisire una rinnovata fiducia.
Fin dall’inizio della mobilitazione, i gilet gialli sono stati vessati e trattati da semplici marionette dell’estrema destra neofascista e del Front National lepenista. Ricordo perfettamente il servizio a Piazza Pulita di Corrado Formigli, che ha abilmente fatto comparire solo elettori della Le Pen, forzando un giudizio pretestuoso e a dir poco frettoloso.
La realtà, per fortuna, racconta al contrario di una Le Pen che condanna i manifestanti e si dissocia dalle loro rivendicazioni. I comunisti del PCF, la CGT (il più grande sindacato francese, protagonista della grande lotta contro la Loi Travail) e France Insoumise abbracciano la mobilitazione, sostengono apertamente i Gilet Gialli e partecipano alle manifestazioni in tutta la Francia.
Che i gilet gialli siano, data la natura spontaneista del movimento, molto eterogenei e vulnerabili ad infiltrazioni di organizzazioni pericolose e imbarazzanti, è cosa che per chi fa politica deve essere al limite dello scontato. “Colui che attende una rivoluzione sociale“pura“, non la vedrà mai. Egli è un rivoluzionario a parole che non capisce la vera rivoluzione” diceva Lenin e la sinistra francese non ha aspettato ma ha agito, da subito, senza aspettare nulla di “puro”.
La futura presenza nelle liste del PCF dei Gilet Gialli quindi è un’ottima notizia, nonché il risultato di un gran lavoro dei compagni d’oltralpe e la lista dei 40 punti di programma presentati dal movimento dimostrano che gli aspetti in comune con i comunisti sono davvero molti.
Non aspettiamoci reazioni timide o sommesse, l’estrema destra che si muove dentro il movimento si darà da fare per poter distruggere ogni egemonia di sinistra o comunista e i compagni dovranno ancora lottare e lavorare molto a lungo e duramente.
Per molti anni sbeffeggiato e considerato “di destra”, il Partito Comunista Francese si riprende un po’ del suo prestigio perduto. In Italia i comunisti quel prestigio antico e immenso che fu PCI lo cercano ancora, chissà se per una volta saremo noi, quelli del partito più grande d’occidente, ad imparare (e non ad insegnare) come si ricomincia la lotta per l’egemonia della classe lavoratrice.
Fonte: https://europa.today.it/attualita/gilet-gialli-comunisti.html
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