Dov’è finito Prigozhin e la Wagner? Ucciso? Ricercato? Clandestino? Esiliato?

In questi ultimi 15 giorni, tutti gli esperti o studiosi russofobi o russofili internettisti, hanno riempito centinaia di pagine di ipotesi, esternazioni, elucubrazioni, analisi, per cercare di svelare l’enigma e spiegare al Cremlino il da farsi. Qui la risposta all’enigma e agli esperti di Russia.

Il 29 giugno Putin ha fatto una riunione di altissimo livello statale e della sicurezza, durata oltre 3 ore con Prigozhin e i massimi comandanti di tutti i distaccamenti della Wagner, insieme ai massimi livelli politici del Cremlino. All'incontro hanno partecipato in totale 35 persone, ha dichiarato ai giornalisti l'addetto stampa presidenziale Dmitry Peskov, poche ore fa.

I dettagli dell'incontro, ha osservato Peskov, sono riservati, ma allo stesso tempo ha detto: "Il presidente ha espresso la sua valutazione delle azioni della compagnia Wagner durante la SVO e gli eventi del 24 giugnoPutin ha ascoltato i comandanti, compreso Y. Prigozhin, ha espresso la sua valutazione di quanto accaduto il 24 giugno e ha offerto loro ulteriori possibilità di utilizzazione. Gli stessi comandanti Wagner hanno anche presentato la loro versione di quanto accaduto il 24 giugno e hanno sottolineato di essere strenui sostenitori e soldati del comandante supremo. Hanno anche ribadito che sono pronti a continuare a combattere per la Patria…", ha detto Peskov.

Secondo il segretario stampa del presidente della Russia, durante i colloqui Putin ha anche ascoltato i comandanti Wagner, che hanno presentato la loro versione dei fatti

Rispondendo a una domanda della stampa se il ministro della Difesa russo S. Shoigu fosse stato presente all'incontro, Peskov ha dichiarato di non avere altro da dire su questo evento.

Il 27 giugno, l'FSB aveva già riferito che il procedimento penale sui fatti che erano stati qualificati dalla Federazione Russa come tentativo di ribellione armata è stato chiuso.

Secondo la pubblicazione russa Fontanka a Prigozhin è stata anche restituita la pistola Glock personalizzata che aveva ricevuto in dono da Shoigu e altre armi che erano state requisite durante le perquisizioni del 24 giugno.

Quante volte il silenzio e l’osservazione, sono d’oro o perlomeno saggi, soprattutto quando si affrontano temi o nodi che rappresentano le componenti dei poteri forti di uno stato o di una struttura sociale, figurarsi di una potenza, come quella russa, per di più in uno stato di legge marziale.

Occorre comporre scientificamente e in profondità le varie componenti di esso: l’aspetto politico, quello militare, quello dei vari servizi di sicurezza, quello economico, gli scenari di poteri strategici, gli equilibri SEMPRE labilissimi tra le componenti del potere, quello vero, non quello delle dichiarazioni stampa o politiche ufficiali. Senza dimenticare i poteri delle grandi criminalità, seppure spesso a quei livelli…in camicia bianca, ma ne sono parte, sempre.

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