Australia, mobilitazione per la pace, l’indipendenza e la sovranità nazionale

18 Luglio 2024 18:03 Enrico Vigna

Sotto la spinta della Coalizione Australiana AntiAukus (AAAC), da molti mesi nel paese è in corso una campagna per un’Australia schierata per la pace, la giustizia e un mondo libero dal nucleare. In Australia, questo si fonda con il riconoscimento dell’invasione e la solidarietà con la lotta del Primo popolo indigeno autoctono, per la giustizia e la sovranità. La Coalizione nazionale si batte per costruire un fronte unito contro l’alleanza militare Australia e USA AUKUS, l’aumento dei sottomarini nucleari, per un ampio e forte movimento per la pace e un’Australia senza nucleare.

La Conferenza Nazionale si è dichiarata contro il piano segreto che potrebbe costare fino a 170 miliardi di dollari e in opposizione alla continua e sconsiderata alleanza militare AUKUS per sviluppare le capacità dei sottomarini nucleari, che porterà ad accrescere la conflittualità con la Cina e in tutta la regione oceanica. Si è proposto che questi fondi debbano essere indirizzati e spesi per l'assistenza sanitaria, l'istruzione, l'edilizia sociale, la risposta alle catastrofi naturali e lo sviluppo della capacità di energia rinnovabile di proprietà pubblica. Si è ribadito il sostegno ai popoli e ai lavoratori di tutto il mondo che si oppongono alla guerra e al continuo aumento delle spese militari nei paesi e un impegno di forte opposizione all’ulteriore espansione dell’industria nucleare.

Dichiarazione dei principi della Coalizione australiana Anti-AUKUS (AAAC)

L’AAAC sta facendo campagna per un’Australia che è impegnata per la pace, la giustizia e un mondo libero dal nucleare.

In Australia, questo si fonda con il riconoscimento dell’invasione e la solidarietà con la lotta del Primo popolo autoctono per la giustizia e la sovranità.

A tal fine :

  • Ci opponiamo all’alleanza militare AUKUS tra Stati Uniti, Regno Unito e Australia e il Quad (USA, Giappone, Australia, India), perché queste alleanze rendono più probabile la guerra, compresa la guerra nucleare.
  • Ci impegniamo per fermare l’acquisizione e lo stazionamento di sottomarini a propulsione nucleare e la creazione di nuovi impianti tecnici di reattori nucleari in Australia o nel Pacifico.
  • Ci opponiamo alla preparazione per la guerra con la Cina.
  • Chiediamo al governo australiano di dirottare i 100 miliardi stanziati per le spese militari per l’AUKUS e i sottomarini nucleari, e di spenderli invece in urgenti esigenze sociali ed economiche nella comunità australiana, anche affrontando con urgenza la crisi climatica e i disastri naturali che sono la minaccia più significativa per la vita e il benessere delle persone in tutta la regione, compresa l’Australia.
  • Siamo contrari al dispiegamento di forze armate australiane per guerre straniere.
  • Ci opponiamo a basi militari e truppe straniere sul suolo australiano e a visite di navi da guerra straniere che probabilmente trasportano armi nucleari.
  • Chiediamo la fine della partecipazione dell’Australia ad esercitazioni militari congiunte sia in Australia che all’estero.
  • Condanniamo la crescente repressione dei diritti democratici in nome della sicurezza
  • Ci opponiamo all'aumento della militarizzazione della ricerca universitaria e alla militarizzazione dell'economia australiana.
  • Ci opponiamo alla militarizzazione degli aiuti esteri australiani.
  • Esortiamo il governo australiano a firmare immediatamente il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.
  • Sosteniamo la risoluzione pacifica dei conflitti internazionali tra i paesi: le persone chiedono pace e giustizia.
  • Sosteniamo la ricostruzione delle risorse australiane nel settore della diplomazia.

La Coalizione si batte per sensibilizzare l'opinione pubblica sui pericoli dell'AUKUS. La Coalizione ritiene che solo attraverso un fronte unito di tutti coloro che sostengono questi obiettivi possa essere mobilitata per raggiungerli. Siamo solidali con i movimenti contro la guerra in tutto il mondo e per un’azione di massa per porre fine alla guerra.

A cura di Enrico Vigna, IniziativaMondoMultipolare/CIVG

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