di Domenico Moro
Il Consiglio europeo ha deciso di nominare alla presidenza della Commissione europea la tedesca Ursula von der Leyen e alla presidenza della Bce la francese Christine Lagarde.
La nomina delle due donne politiche evidenzia quattro importanti dati di fatto:
Da ultimo va detto che Ursula van der Leyen e Christine Lagarde sono due tipiche esponenti dell’élite cosmopolita legata al capitale transnazionale. I legami di Ursula van del Leyen con l’imprenditoria tedesca sono molto stretti e radicati. Proviene da una antica famiglia di industriali di Brema, mentre il marito, da cui ha preso il cognome, viene da una famiglia aristocratica di importanti industriali ed è amministratore delegato di una società di ingegneria medica. Ursula è figlia d’arte: il padre è stato capo di gabinetto del commissario Ue alla concorrenza e successivamente direttore generale per la concorrenza. Per questa ragione Ursula ha vissuto a Bruxelles per molto tempo imparando la lingua francese. Ritornati in Germania il padre di Ursula divenne prima amministratore delegato della Bahlsen e successivamente primo ministro della Bassa Sassonia, a dimostrazione del funzionamento anche in Germania del sistema delle “porte girevoli”, cioè dell’interscambio tra politica e imprenditoria, che rafforza l’influenza di quest’ultima sulla prima. In politica Ursula van der Leyen è stata prima ministro della Famiglia, poi del Lavoro e infine della Difesa. Già candidata per la presidenza della Nato, van der Leyen è di sicura osservanza atlantica e ha rivendicato un ruolo più attivo a livello internazionale per le Forze Armate tedesche.
La Lagarde, invece, dopo la laurea in legge è andata negli Usa. Qui prima ha lavorato come stagista del deputato William Cohen, diventato poi segretario alla Difesa del Presidente Clinton, poi è entrata nello studio internazionale Baker & Mckenzie, di cui è stata presidente del consiglio d’amministrazione. Successivamente si è trasferita in Belgio dove ha fondato una filiale dello studio. Entrata in politica, è stata ministro del Commercio, dell’Agricoltura e dell’Economia dei governi francesi di centro-destra. Successivamente è stata nominata direttore generale del Fondo monetario internazionale. Con questa carica ha partecipato alla riunione del 2017 del Gruppo Bilderberg, un think tank internazionale che mette in relazione le élite economiche con quelle politiche, burocratiche e culturali. La Lagarde non ha particolari competenze economiche, ma rappresenta sicuramente, con il suo curriculum, un punto di riferimento sicuro per il capitale transnazionale e i mercati mondiali ed europei.
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