«un-American»

05 Novembre 2024 21:00 Francesco Erspamer

Esiste una parola che accomuna democratici e repubblicani americani e che infatti viene continuamente usata da Harris e da Trump per denigrare l’avversario. Si tratta di «un-American», privo di equivalente in italiano in quanto imputa a chi ne sia colpevole l’infamia non di opporsi agli Stati Uniti (quello che da noi sarebbe un «antitaliano») ma di non essere pienamente americano. La forza dell’aggettivo (e del conseguente sostantivo, «un-Americanism» è indubbia: l’unico modo per sottrarsi alla vergogna è negare l’accusa, ossia affermare la propria incondizionata approvazione per ciò che gli Stati Uniti si credono e vogliono apparire.

Questa è la ragione per cui domani alle elezioni voterò per un candidato indipendente: Harris e Trump sono la stessa cosa, come Schlein e Meloni in Italia. Perché l’irrinunciabile fondamento delle loro posizioni politiche è l’americanismo, ossia, a voler arrivare al suo (per dirla aristotelicamente) motore immobile, la libertà individuale. «Un-American» significa non liberista, non liberal, non libertario: dunque contrario al consumismo compulsivo (compro ergo sono), alla mobilità compulsiva (mi sposto ergo sono), all’egoismo privato (sono quello che voglio essere ergo sono). Chiunque ancora osi credere in ideali che non siano quelli della crescita finanziaria, in comunità che non siano quella globale e virtuale, in tecnologie che non siano quelle imposte dalle multinazionali e dai loro apparati mediatici, in popoli che non siano quello naturale e universale, insomma chi ancora si riconosca in tradizioni, religioni e culture estranee al culto del nuovo fine a sé stesso, è «un-American» e probabilmente un fascista o un terrorista.

Ora, che agli americani piaccia sentirsi eccezionali, unici, superiori a chiunque altro, e che per riuscire a convincersi di esserlo debbano demonizzare o criminalizzare qualsiasi dissenso, sono fatti loro. Già il concederglielo è un atto «un-American», in quanto implicitamente nega l’assolutezza della loro posizione. Il passo successivo, necessario, è che l’Italia (e tutte le altre nazioni, regioni e comunità del pianeta) dimostrino un’identica capacità di definire autonomamente la propria identità, dunque nella fattispecie di considerare non-italiano chiunque non si conformi, chiunque non voglia appartenere. La vera diversità non è l’arcobaleno, ossia la dittatura di un ristretto numero di valori politicamente corretti e identici ovunque («oggettivamente», «scientificamente»); la vera diversità è la reale indipendenza delle culture: tolleranti e curiose una dell’altra proprio perché non identiche e non in competizione.

Non smetterò di credere che questo sia possibile: da Gramsci ho imparato l’ottimismo della volontà. D’altra parte lo spettacolo di milioni di italiani che si sentono emancipati per aver sostituito la festa dei morti e quella di Ognissanti (molto «un-American») con Halloween, costringe a un sano pessimismo della ragione.

Francesco Erspamer - Post Facebook del 4 novembre 2024

Le più recenti da I mezzi e i fini

On Fire

"Questo sarebbe in definitiva il vero Colpo di Stato". Il più famoso articolo di Pasolini compie oggi 50 anni

Come ricorda il Prof. Paolo Desogus oggi il famoso articolo di Pier Paolo Pasolini "Cos'è questo golpe? Io so" compie 50 anni. "Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica...

Donna nuda iraniana al campus: la strumentalizzazione politica di un dramma personale?

Sulla vicenda della donna iraniana nuda nel campus, le cui immagini sono diventate virali, monta la strumentalizzazione politica.Al di là dei proclami “social”, cosa si sa realmente?...

Ex comandante della NATO prevede come finirà il conflitto in Ucraina

L'ex comandante della NATO James Stavridis ha previsto che il conflitto in Ucraina si concluderà con la conquista da parte della Russia di circa un quinto del territorio del Paese. Stavridis, ammiraglio...

Merci macchiate del sangue palestinese. Lettera aperta a Eurospin

Pubblichiamo questa lettera aperta che la giornalista e saggista Patrizia Cecconi ha inviato ai dirigenti di Eurospin nella quale spiega perché è semplicemente immorale vendere merci...

Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa