Iran: come i missili ipersonici Fattah hanno sfondato le difese israeliane

01 Ottobre 2024 23:47 La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'Iran ha condotto un imponente attacco missilistico contro Israele, segnando un momento di particolare importanza nello scenario geopolitico del Medio Oriente. L’azione rappresenta una risposta agli omicidi di Ismail Haniyeh, leader politico del gruppo palestinese Hamas, e di Hassan Nasrallah, capo di Hezbollah, colpiti rispettivamente a Teheran e in Libano. Tuttavia, l’elemento centrale di questa operazione è l’utilizzo dei nuovi missili balistici ipersonici Fattah, una risorsa che pone l'Iran tra le poche nazioni al mondo dotate di tale capacità tecnologica avanzata.

I missili ipersonici Fattah: capacità e implicazioni strategiche

I missili balistici ipersonici Fattah rappresentano un significativo passo avanti nell'arsenale missilistico iraniano. Lanciati a velocità superiori a Mach 12 (circa 15.000 km/h), questi ordigni hanno dimostrato di poter colpire con estrema precisione e letalità, superando le difese antimissile più avanzate. Questo è reso possibile dalla combinazione di elevata velocità, manovrabilità e capacità di volo a bassa quota, che rendono i missili Fattah particolarmente difficili da intercettare.

L’attacco missilistico condotto dall'Iran ha visto il dispiegamento di un numero significativo di questi vettori, e ha evidenziato come i missili ipersonici possano penetrare le difese multistrato israeliane, composte dai sistemi Arrow 2 e Arrow 3. Questi sistemi, sviluppati congiuntamente dagli Stati Uniti e da Israele, sono stati progettati per intercettare e distruggere missili balistici in arrivo a distanze fino a 3.000 chilometri e ad altitudini superiori, sfruttando la tecnologia di guida endo-atmosferica e una combinazione di radar e sensori avanzati.

Nonostante la comprovata efficacia degli Arrow nel contrastare missili balistici a lungo raggio, l'attacco iraniano ha dimostrato i limiti dei sistemi difensivi tradizionali contro una minaccia ipersonica. A differenza dei missili convenzionali, i missili ipersonici come il Fattah sono in grado di cambiare traiettoria a metà volo, effettuando manovre evasive che rendono quasi impossibile la loro intercettazione con le tecnologie attuali.

L'impatto

L’introduzione del missile Fattah rappresenta un potenziale game-changer non solo per Israele, ma per l’intera regione. Con un raggio d’azione di 1.400 chilometri, il Fattah consente all'Iran di colpire obiettivi strategici ben oltre i confini israeliani, compresi quelli situati nelle acque del Mediterraneo e persino alcune basi militari statunitensi nella regione. Questa capacità di proiezione della forza mette in discussione le attuali strategie difensive e pone nuove sfide per i pianificatori militari israeliani e occidentali.

La velocità estrema e la manovrabilità dei missili ipersonici limitano il tempo di reazione per i sistemi difensivi, riducendo le opzioni disponibili per neutralizzare la minaccia. Il Fattah, in particolare, è progettato per colpire obiettivi di alto valore, come basi aeree, infrastrutture critiche e navi militari, con elevata precisione. In questa recente operazione, i missili iraniani hanno colpito diversi obiettivi, inclusa una piattaforma di gas offshore vicino ad Ashkelon, causando danni significativi e dimostrando la loro capacità di penetrare profondamente le difese israeliane.

Dal punto di vista tecnico, i missili ipersonici pongono una sfida senza precedenti per i sistemi di difesa aerea. A differenza dei missili balistici tradizionali, che seguono una traiettoria parabolica prevedibile, i missili ipersonici possono operare in modalità planante, modificando continuamente la propria altitudine e velocità. Questo comportamento li rende difficilmente rilevabili dai radar e, anche quando identificati, estremamente difficili da colpire. Il successo dell'Iran nell'aggirare i sistemi Arrow 2 e 3 dimostra non solo la superiorità tecnologica dei missili Fattah, ma anche la loro capacità di saturare le difese esistenti.

Il Fattah è anche in grado di raggiungere un’altitudine operativa più bassa rispetto ai missili balistici, volando spesso nella parte superiore della stratosfera, dove i sistemi di difesa progettati per le alte altitudini sono meno efficaci.

L'attacco missilistico condotto dall'Iran contro Israele non è solo una dimostrazione di forza in risposta agli omicidi brutali e terroristici dei leader di Hamas e Hezbollah, ma rappresenta un importante segnale delle nuove capacità militari di Teheran.

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