Malesia. Anwar non accetta ancora la sconfitta

In Malesia, l'opposizione continua a sfidare la vittoria elettorale del Barisan Nasional.
La coalizione al governo in Malesia da 56 anni ha conservato il potere ed una solida maggioranza parlamentare, con 133 seggi dei 222 complessivi, dopo l'elezione di domenica scorsa, denunciata dall'opposizione del Pakatan di Anwar Ibrahim come ricca di brogli e di frodi. Il primo ministro Najib Razak, che ha aperto ad un “periodo di riconciliazione nazionale”, diviene però il primo leader del Barisan a vincere con il voto della minoranza dell'elettorato.
Per tutta la settimana, Anwar Ibrahim ha apertamente sfidato le autorità di sicurezza, che non avevano concesso l'autorizzazione , invocando una grande manifestazione allo stadio di Kuala Lumpur per mercoledì 7 maggio. Promettendo di non arrendersi mai all'esito di queste elezioni, Anwar ha annunciato poi una nuova protesta nel suo stato di Penang per domenica prossima, con molte altre che che ne seguiranno. Anwar ha anche dichiarato che presenterà presto le prove delle frodi perpetrate durante le elezioni, non è però chiaro quanto margine legale ci sia per l'opposizione, dato che anche in passato il Barisan Nasional ha esercitato un controllo diretto sulle corti ed altre istituzioni in casi similari in cui era in discussione il potere del regime. Il primo ministro Najib Razak ha negato ogni frode e rigettato un possibile nuovo conteggio.
Giovedì il capo della polizia di Selangor Hisan Hamzah ha dichiarato ad AFP che il leader dell'opposizione e le 33 persone che hanno parlato alla grande manifestazione di Kuala Lampur vanno incontro ad accuse di sedizione, con pene che arrivano fino ai cinque anni di carcere.
Un portavoce di Barack Obama si è congratulato in settimana con la vittoria di Najib, ma ha anche dichiarato come gli Stati Uniti sono attenti alle preoccupazioni riguardanti presunte irregolarità nella condotta delle elezioni, e credono sia importante che le autorità malesiane risolvano tutti i timori sollevati”.

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