In Pakistan Sharif governerà senza coalizione

Nella prima storica transizione democratica pacifica nella storia del Pakistan, Nawaz Sharif ha annunciato giovedì 16 maggio che non formerà alcuna coalizione con altri grandi partiti. Dopo la pubblicazione ufficiale dei risultati delle elezioni di sabato in Pakistan, la Lega-Nawaz musulmana (PML-N) di Sharif ha ottenuto 124 dei 272 seggi totali, con il suo rivale più prossimo, il Partito popolare del Pakistan al potere dal 2007 fermo a 31. Per raggiungere la maggioranza necessaria a governare, 137 seggi, Sharif avrà bisogno del supporto di una serie di parlamentari indipendenti. Il partito di Imran Khan, Tehreek-e-Insaf, diviene terza forza politica del paese con 27 seggi. Khan, ricoverato in ospedale dopo un terribile incidente nel comizio prelettorale di Lahore, ha promesso una serie di proteste per presunti brogli elettorali.
Il nuovo governo di Sharif, secondo anche un report di Moody's ripreso da Reuters sulle previsioni economiche del Pakistan nei prossimi cinque anni, avrà alcune priorità assolute: la cronica carenza di energia, la stagnazione economica, la ribellione dei talebani al confine con l'Afghanistan e soprattutto le relazioni con gli Usa, particolarmente tese per la guerra dei droni, e con il rivale storico dell'India.
In settimana Sharif ha anche compiuto un'importante apertura al rivale storico, l'India. In occasione della prima conferenza stampa dopo la vittoria elettorale di sabato, Sharif ha invitato il premier indiano Manmohan Singh alla sua cerimonia di insediamento. Il leader indiano domenica si era subito congratulato per la vittoria di Sharif ed auspicato un miglioramento delle relazioni.
Sharif ha anche promesso il pieno sostegno del suo governo alle truppe americane che si ritireranno dall'Afghanistan. Il punto più complesso da affrontare nelle relazioni dei due paesi resta l'utilizzo dei droni da parte degli Usa per combattere i militanti talebani al confine con l'Afghanistan. Sempre più impolpare tra la popolazione per le vittime civile prodotte e perché una chiara violazione della sovranità del paese, Sharif ha dichiarato che discuterà della questione con l'amministrazione Obama.

Le più recenti da Asia

On Fire

Emmanuel Todd a l'AntiDiplomatico: "Possiamo salvarci solo accettando la sconfitta della NATO in Ucraina"

di Alessandro BianchiIncontriamo Emmanuel Todd nella sede romana di Fazi, l’editore che ha pubblicato la versione italiana del suo bestseller “La sconfitta dell’Occidente”. Storico,...

Come si è estinta la democrazia negli Stati Uniti. l'AntiDiplomatico intervista Chris Hedges

di Alessandro BianchiE' autore di War Is a Force That Gives Us Meaning (2002), best seller che è stato finalista dei National Book Critics Circle Award. Ha insegnato giornalismo alle università...

Donna nuda iraniana al campus: la strumentalizzazione politica di un dramma personale?

Sulla vicenda della donna iraniana nuda nel campus, le cui immagini sono diventate virali, monta la strumentalizzazione politica.Al di là dei proclami “social”, cosa si sa realmente?...

Loretta Napoleoni - Come ha fatto Trump a vincere contro tutto e tutti

  di Loretta Napoleoni - San Diego 5 novembre 2024   E’ stata una notte elettorale brevissima in California, poco prima delle 22 con i risultati parziali dei primi swing states, prima...

Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa