La Tempesta Perfetta

04 Ottobre 2021 15:00 Giuseppe Masala

Non stiamo in questo momento a sindacare se questa tempesta sia naturale o sia il portato di un conflitto latente tra potenze (come io credo), limitiamoci a guardare cosa succede:

Abbiamo nell'area euro un'inflazione ormai doppia rispetto a quella che è stabilita come tetto massimo nello statuto della Bce (il 2%).

Questo movimento è dovuto all'abnorme aumento dei costi dell'energia: per quanto riguarda il gas siamo sul Dutch TTF al 400% in più rispetto all'anno scorso. Da notare che Gazprom per ottobre ha prenotato appena 1/3 delle capacità del gasdotto Yamal-Europe che è una delle più importanti arterie che innervano l'Europa occidentale con il gas russo. Segno che Volodja ha intenzione di tenerci ancora al lumicino di gas e dunque ci saranno prezzi altissimi.

Un po' comica l'uscita di Cingolani che proprio ieri ha detto che comunque da Marzo 2022 il prezzo è destinato a scendere: non occorre un genio della fisica per saperlo, basta una massaia che sa benissimo che arriva la primavera e ci sarà meno consumo. Comunque questo farà mantenere alta la tensione inflazionistica visto il peso che ha il settore energetico.

Non basta, continua anche la carenza di microchip provenienti dalla Cina. E non basta ancora, i noli per le rotte dalla Cina all'Europa sono altissimi. Sarà un inverno inflattivo temo a causa dell'evidente collasso della Supply Chain costruita in questi trenta anni di globalizzazione. Come sapete l'inflazione è la variabile fondamentale che governa i tassi d'interesse.

E questo può portare sia ad una crisi politica sia ad una crisi finanziaria dell'Europa (ma noi non diciamo che Russia, Cina e Usa lo fanno apposta). Un aumento dei tassi d'interesse in EU o quantomeno la fine degli acquisti emergenziali di titoli eligibili (essenzialmente titoli di stato) da parte della Bce, comporterà inevitabilmente una crisi fiscale in Italia, in Francia (probabilmente) e negli altri paesi in difficoltà sul lato delle finanze pubbliche.

Dall'altro lato, se nella Bce perdesse l'ala nordica capeggiata dalla Germania, bisognerà chiedersi fino a quando i tedeschi saranno disposti a vedere il loro sistema di welfare e le loro banche perdere soldi dei risparmiatori tedeschi. Ai posteri l'ardua sentenza...

Lo so, è un casino, ma c'è un altra variabile, che poi è quella fondamentale.

Non basta che la Bce non alzi i tassi. Serve che non li alzi la Fed: e già, il dollaro è la moneta di scambio dei commerci internazionali e le banche europee (in particolare tedesche, olandesi, lussemburghesi ecc.) sono cariche di debiti in dollari e per onorarli da qualche parte dovranno prenderli. La Bce non li stampa, li stampa la Fed, e se la Fed drena dollari il costo del rifinanziamento in dollari sarebbe molto salato per il sistema finanziario Eu. In altri termini, e questo nessuno lo dice, ciò che serve è che la Fed non alzi i tassi, non la Bce...ma gli Usa hanno un tasso d'inflazione annuo ad Agosto del 5,4%.

Bella botta... Questo è comunque il focus. Insomma, tra popolazioni in tumulto per assurdi obblighi antipandemici, prezzi alle stelle, sistema finanziario che non può permettersi aumenti dei tassi, strozzature nei commerci internazionali c'è di tutto per avere un inverno alquanto interessante. I regimi crollano sempre. Per la loro natura portano il germa dell'autodistruzione diceva Hanna Arendt. Ciò che conta è che nessuno ci spenga la luce e il riscaldamento.

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