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A seguire le cronache delle trattative convulse in corso per evitare lo scontro armato tra Russia e Ucraina mi vengono in mente i giorni convulsi che precedettero la Prima Guerra Mondiale.
Innanzitutto una premessa.
Nel 1914 la guerra era attesa da anni, tanto è vero che tutte le potenze europee erano legate da patti di mutua difesa e avevano intrapreso una corsa alle armi. Del resto se parte la corsa al riarmo un motivo c'è: si ha la ragionevole certezza che saranno usate. Così ora in Europa vale lo stesso. Elenco sommariamente: Crisi economica dal 2008 (con l'aggravio pandemico) crisi politica della UE che ha toccato il suo apice con la Brexit, destabilizzazioni degli stati cuscinetto che dovrebbero separare la Russia dalla Nato. Insomma, gli ingredienti ci sono tutti. E infatti la corsa alle armi è partita da un bel pezzo, segno che qualcuno ritiene di doverle usare presto o tardi. In particolare - va detto per inciso - è stata la Russia a rompere l'equilibrio militare strategico in Europa (poi va anche detto che lo hanno fatto perchè si sentivano aggrediti; tutto è iniziato con lo sciagurato bombardamento di Belgrado del 1999 secondo me).
Comunque sta di fatto che la Russia ha accumulato un tale vantaggio strategico in Europa sia dal punto di vista delle armi convenzionali che da quelle potenzialmente nucleari (agli Iskander russi basta aggiungere due alette e diventano missili a medio raggio, proibitissimi). Per non parlare dell'enorme vantaggio commerciale: Putin può "spegnere" l'Europa con un semplice click alle condotte del gas. Troppo per gli americani, che si sono fatti la pensata che fecero negli anni 80 con la crisi degli euromissili visto che l'Urss aveva lo stesso un enorme vantaggio militare. Insomma, si sono detti, "spingiamo la Nato più a est possibile e costruiamo un bel sistema antimissile il più vicino al cuore della Russia.
Così possiamo minacciare i russi con un bel first strike nucleare con buona certezza di attutire la loro rappresaglia grazie al nostro sistema". L'equilibrio s'è rotto I russi che scemi non sono hanno capito e hanno incendiato il Donbass per rispondere alla provocazione Usa del golpe neonazista. Situazione di stallo: guerra in donbass congelata con l'Ucraina dei fantocci occidentali che chiede di entrare nella Nato e la Russia che minaccia il finiomondo se vengono accontentati. Insomma, come negli anni 10 del 900 tutti sanno che la guerra è nell'ordine delle cose probabili, nessuno sa quando, nessuno sa quale sarà il casus belli ma tutti sanno qual è la situazione.
C'è stato un casus belli in questo periodo che rischia di far scoppiare la guerra: no, di preciso no. Ma le provocazioni della Nato continuano: tentativi di colpo di stato in Bielorussia e poi il tentativo in Kazakistan. Oltre alle continue petulanti richieste ucraine di entrare nella Nato. Insomma nessun casus belli ma un chiaro, continuo e costante deterioramento della situazione generale.
Aggiugiamo poi che secondo me ci sono anche dinamiche interne: per esempio una situazione di tensione indebolisce enormemente l'Europa (ed in particolare la Germania), basta vedere il costo dell'energia per esempio. Insomma, una situazione di crisi fa gioco agli anglosassoni: ridimensionano l'Europa, riequilibrano la bilancia commerciale (e gli USA è ciò che vogliono) e soprattutto gli inglesi danno un bel calcione ai tedeschi ripagandoli della bullizzazione che hanno subito per anni. Ma è un gioco pericoloso quello degli anglosassoni perchè i russi devono capire che la tensione è più voluta per danneggiare l'EU che non per danneggiare la Russia (parere mio). Insomma, siamo di fronte ad una partita multilivello che però rischia di sfuggire di mano dando fuoco alla polveriera.
Veniamo al dunque. Questa situazione così simile a quella degli anni 10 del 900 poi nelle trattative di questi giorni, frenetiche e convulse, tutto si assomiglia ancora di più. Allora tutto iniziò con l'attentato di Sarajevo nel quale rimase ucciso Francesco Ferdinando erede al trono dell'impero austriaco. Gli austriaci forti dell'appoggio tedesco inviarono un ultimatum alla Serbia considerata responsabile politica dell'attentato. L'appoggio tedesco serviva perchè la Serbia era però alleata della Russia e il Kaiser Guglielmo II era convinto che i russi non sarebbero mai intervenuti. Ma i russi, forti di un alleanza con la Francia anche essi si sentivano spavaldi. E i francesi a loro volta si sentivano spavaldi perchè ritenevano che l'Inghilterra sarebbe accorsa in loro difesa. Questa assurda situazione "a carosello" era poi anche grottesca perchè il Kaiser Guglielmo, il Re Giorgio d'Inghilterra e lo Zar Nicola di Russia erano cugini di primo e i tre tra loro si scrivevano chiamandosi Willy, Nick e Georgy dicendo "Oh, ma non è che m'attacchi davvero? Guarda, se fosse viva la nonna (la regina Vittoria d'Inghilterra) ti prenderebbe a sculaccioni" [Sto un po' romanzando, ma il tenore delle comunicazioni tra i tre era così davvero].
Ora è lo stesso. Secondo me, nessuno vuole una guerra (tantomeno globale) ma tutti giocano con il fuoco e spingono la situazione al limite. Se la Russia fa entrare truppe in Donbass l'Ucraina spara e gli occidentali urlano all'invasione e impongono sanzioni draconiane. A quel punto la Russia bombarda l'Ucraina e forse interviene la Polonia e di rimando interviene l'Inghilterra (a proposito domani Ucraina, Polonia e Gran Bretagna potrebbero annunciare una sorta di "Triplice Alleanza") e insomma...la frittata sarebbe fatta. Esattamente come ne 1914, tra opportunismi, minoranze fanatiche (interne a tutte le fazioni), governanti che messi di fronte al fatto compiuto non possono tornare indietro, vertici inconcludenti...e così la guerra scoppiò davvero.
Tra vertici USA-Russia, Russia-Nato, Russia-Ocse, ora Onu-Russia, Quartetto Normandia, Orban che oggi vola a Mosca per intermediare con Putin e domani il Polacco, l'Inglese e il comico ucraino che si incontrano a Kiev per rinfocolare le fiamme (ma per fare dispetto alla Germania...mica contro la Russia, solo che Putin non necessariamente capisce oppure fa finta di non capire)...sembra la riedizione del 1914.
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