Nel mondo della tecnologia e in particolare dell'Intelligenza Artificiale sta spopolando l'ultimo strumento di Machine Learning denominato forse troppo precipitosamente “IA Generativa” dove con questo termine di “nuovo conio” si vorrebbe intendere uno strumento informatico in grado di generare immagini, testi, o addirittura anche melodie, partendo da una nostra semplice richiesta. Molto noto è per esempio lo strumento Stability.AI (Link: https://stablediffusionweb.com/ ) con il quale si può generare una immagine partendo da una semplice descrizione dell'utente, oppure lo strumento ChatGPT (Link: https://chat.openai.com/chat ) realizzato dall'Ente Non Profit americano che ha come obbiettivo la ricerca sull'intelligenza artificiale. Un ente, sia detto subito, finanziato potentemente da persone appartenenti al Gotha della Silicon Valley quali Altman, Musk, Hoffman e Thiel.
ChatGPT è uno strumento assolutamente rivoluzionario specializzato nell'interazione uomo-macchina che consente un dialogo tra l'utente e la macchina serrato e (quasi) indistinguibile tra quello che si ha tra due esseri umani. La macchina può dare risposte su qualsiasi argomento, compresa la programmazione e dunque la soluzione algoritmica di una qualsiasi classe di problemi. Tutto questo è stato reso possibile grazie a tecniche di machine learning non supervisionato ma anche rinforzato che utilizzano come data set di apprendimento una mole spaventosa di dati presi dal web.
Dunque un vero e proprio miracolo della tecnica che consente un uso estremamente flessibile che va dal Text-to-speach fino alla creazione di contenuti e che ha fatto gridare molti alla fine del lavoro cosiddetto creativo e non monotono che in qualche modo, fino ad ora, era stato preservato dall'automazione e dagli strumenti di apprendimento automatici.
Ed è così, con questa presentazione letta un po' qui e un po' lì sul web che mi sono apprestato ad usare questo fantasmagorico strumento. “Cosa gli posso chiedere?” mi sono detto. Ed è con il ghigno perfido dell'attaccante che sta per piazzarla nell'angolino irraggiungibile per il portiere che mi sono detto “Céline...”.
Caro Mister ChatGPT parlami di Céline. Ed ecco qui la risposta:
Gli chiedo di Céline, e la macchina ha iniziato a parlarmi della cantante Cèline Dion, senza tener conto che io magari intendevo lo scrittore Louis-Ferdinand Céline. Dunque la risposta corretta sarebbe stata “Gentile utente, ti riferisci allo scrittore francese o alla cantante canadese?”. Ma questo la macchina non può saperlo perchè non ha la minima idea di cosa significhi la stringa alfabetica “C+é+l+i+n+e” e semplicemente ha scelto in base alla frequenza della stringa alfanumerica precedente o successiva: in sostanza ha visto che per esempio nel suo enorme dataset la stringa alfabetica “D+i+o+n” è più frequente alla stringa “L+o+u+i+s+-+F+e+r+d+i+n+a+n+d+o” e in base a questo fattore ha scelto. Sbagliando.
Un classico caso di indecidibilità, anzi, per la precisione di Entscheidungsproblem come si dovrebbe dire in onore del grande matematico Devid Hilbert che per primo si pose il problema (per la verità per secondo visto che già il logico e matematico medioevale Giovanni Buridano capì che qualcosa non andava osservando il suo asino) e che arrovellò grandissimi quali Alan Turing che ci scrisse giusto un teorema.
Dunque in realtà siamo ben lontani dal creare una macchina in grado di sostituire l'uomo perché in grado di ragionare come un uomo.
Un altro tema della massima rilevanza, è che OpenAI ha previsto l'utilizzo di un token per pagare l'utilizzo professionale del suo strumento di intelligenza artificiale generativa (che sia detto è comunque straordinario, nonostante lo scherzetto che gli ho tirato). Token ovviamente già quotato su CoinMarketCap. Per la precisione si tratta di una “moneta” o se preferite, nel caso di uno “smart contract” non nativa ma secondaria, derivata dall'attivazione appunto di uno smart contract senza prezzo fisso e presente su due diverse blockchain: ethereum e binance smart chain.
Il punto è che io posso scambiare questo token con un'altra persona dotata di wallet Erc20 in cambio di qualsiasi bene o servizio per il quale accetta questo “gettone”. Un po' come il vecchio gettone della Sip che utilizzavamo da bambini per acquistare le patatine e il negoziante ce lo accettava. Voi direte, “e dove è la novità? Possiamo acquistare beni e servizi anche con altri token o altre cryptomonete native”, Vero, ma qui c'è una differenza. Questo token ha un valore intrinseco come sottostante: la enorme e preziosissima capacità di calcolo di OpenAI e dei suoi strumenti di Machine Learning. Se l'oro ha valore perchè la capacità di calcolo non dovrebbe averla? Temo che Elon Musk, e i suoi amici finanziatori di OpenAI abbiano trovato il modo di dare maggior sostanza alle cryptomonete....
PS Non sto dicendo di acquistare il token OpenAI ERC per speculare. Noi non sappiamo quale sarà la “politica monetaria” di Open AI, dunque ci sta che decidano di aumentare le quantità di Token emessi pur di tenere il prezzo costante rendendo impossibili le speculazioni. Ma siamo di fronte ad una assoluta novità: quella di un sottostante a garanzia di una crypto (sebbene non nativa). Una grande novità.
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