Vertice SCO: porte aperte a India e Pakistan


di Diego Angelo Bertozzi

Lasciamo per un attimo in disparte le discussioni sull’esito - positivo - del referendum greco, per fissare l’attenzione su di un evento che, per le prospettive che apre, potrebbe incidere non poco sugli equilibri geopolitici mondiali: i prossimi 9-10 luglio la città russa di Ufa ospiterà il vertice della Shanghai Cooperation Organisation, l’organizzazione internazionale di collaborazione in materia di sicurezza costituita nel 2001 e formata da Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. Ebbene il vertice deciderà l’ingresso tra i membri di due Paesi, e potenze regionali, come l’India e il Pakistan, ampliando così l’influenza politica e strategica di quella che viene definita superficialmente come “anti-Nato” verso l’Oceano indiano e il Medio Oriente (o Asia occidentale). Va ricordato, inoltre, che tra i canditati al passaggio da Paese osservatore a Paese membro c’è anche l’Iran. Alla vigilia del vertice il presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin hanno ricordato come i membri della Sco abbiano “identità di vedute sulla cooperazione politica ed economica internazionale” e che un maggior impegno sul versante economico e delle infrastrutture garantirà la sinergia con il progetto cinese di nuova Via della seta.
Curiosità storica, ma dal possiblle significato politico: nel 1941, dopo la ritirata del governo sovietico e l’avanzata nazista, Ufa divenne la sede del governo sovietico ucraino.

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