Paul De Grauwe: " Fossi italiano metterei in dubbio l'appartenenza all'UE"


di Thomas Fazi

Paul De Grauwe - uno dei principali economisti europei e presidente della cattedra John Paulson di politica economica europea alla London School of Economics - in un'intervista all'ANSA di Valentina Brini:

«Se fossi italiano e vedessi gli altri paesi non sono disposti ad aiutare l'Italia, metterei in dubbio l'appartenenza all'Unione».

La settimana scorsa De Grauwe aveva indicato la monetizzazione diretta dei deficit nazionali da parte della BCE, come si apprestano a fare tutte le altre banche centrali, come unica risposta sensata alla situazione:

«La BCE deve acquistare titoli di Stato sui mercati primari, emettendo denaro per finanziare i deficit di bilancio degli Stati membri durante la crisi. L'aspetto positivo di tale approccio è che risparmia ai governi nazionali di dover emettere nuovo debito. Poiché tutti i nuovi debiti sarebbero monetizzati, infatti, i deficit non aumenterebbe i rapporti debito/PIL. In questo modo i paesi non dovranno preoccuparsi di un'eventuale ritorsione da parte dei mercati. Si potrebbe obiettare che il finanziamento monetario produrrebbe inflazione. Tuttavia, nelle circostanze attuali, questo rischio non esiste».

Ma De Grauwe sa benissimo che questo non accadrà mai. E che senza una propria banca centrale l'Italia ne uscirà con le ossa rotte.

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