Dalla preistoria dei giochi in 2D in bianco e nero come Pong e Space Invaders a veri e propri capolavori di ingegno e grafica dei videogiochi attuali, si può affermare che siamo nell’epoca di una vera e propria rivoluzione digitale. Negli ultimi anni, in special modo, i videogame non sono più dei passatempi di poco conto per ragazzi, ma vere opere che abbracciano tanto l’evoluzione grafica quanto la sceneggiatura di essa, passando per le finezze sonore senza dimenticare, naturalmente, tutta la parte prettamente tecnica, creata da ingegneri informatici, sviluppatori e sistemisti che ogni volta di più aggiungono nuovi elementi, innovazioni e soprattutto un livello di dettaglio e realismo impressionante. Le software houses investono ogni anno sempre più risorse per creare questi capolavori. Ma la domanda che ci si pone è: come viene sviluppato un videogioco? Quali sono i passaggi che vengono seguiti dagli sviluppatori dall'idea su carta al rilascio del gioco nei negozi o su internet? Un percorso lungo e tortuoso, che vale sia per i classici videogiochi da console, sia per quelli in formato APP, che, infine, per quelli giocabili su internet, noti come flash games o browser games, come i tanti trovabili sulle piattaforme di iGaming e fruibili utilizzando bonus di varia natura, come i 50 euro di bonus senza deposito che trovi illustrati qui. Proviamo, però, ad addentrarci in questo lungo e faticoso viaggio, vedendone nel dettaglio i principali passaggi.
Ideare il gioco
Ovviamente il primo passaggio da fare è quello del concept del gioco. Ideare il gioco sotto tutti i punti di vista: la storia, la trama, i personaggi, sia nel loro aspetto fisico che in quello comportamentale. In alcuni casi anche pensando al passato del protagonista, raccontato man mano nel gioco con dei flashback ben curati ma che servono all’economia della trama. In questa fase intervengono diverse figure come il direttore creativo, l’autore e il Game Designer, che in molti casi sono più persone concentrate in una squadra di lavoro. Insieme ad essi vengono coinvolti anche grafici, animatori e programmatori. Man mano che si stende l’idea originale, vengono realizzate le prime tavole grafiche che raccontano per step l’andamento del gioco e le caratteristiche principali. Insieme alla parte creativa, ovviamente, non va dimenticata quella materiale che comprende da una parte la scelta delle risorse tecniche su cui creare il videogioco, come la piattaforma da utilizzare, il linguaggio di programmazione, i software necessari per realizzare il videogame, senza tralasciare il meno poetico, ma necessario, elenco di competenze e mansioni necessarie e ovviamente un business plan, che metta nero su bianco le risorse da investire nella creazione del videogioco.
Programmare
Eccoci, dunque, nella parte prettamente tecnica. Negli anni le figure che realizzano nel pratico il gioco che poi il videogamer sfrutterà a casa si sono sempre più specializzate, tanto che anche le università stanno iniziando a creare corsi di laurea specializzati per la formazione di creatori di videogiochi. In questa fase si inizia a creare materialmente l’opera cercando idee che possano rendere attraente il gioco, scegliendo le tecnologie da sfruttare e utilizzando gli strumenti specializzati per gestire il linguaggio di programmazione scelto. Si pone attenzione al motore grafico da sviluppare, che possa gestire i movimenti dei personaggi, i quali rispettino le leggi fisiche, che creino le animazioni e il rendering del progetto. E poi c’è lo studio del graphic designer, attento ai dettagli grafici degli sfondi, dei personaggi e degli oggetti di scena. Inoltre, c’è la parte audio, non meno complicata, con un sound designer e un sound specialist che sceglie con cura le musiche, cura l’esperienza sonora del gioco per renderlo realistico e immersivo. Nella fase di programmazione si inseriscono ad esempio i level designer che sono chiamati a fare da architetti delle mappe di gioco, disponendo ad esempio i corridoi o le porte di un percorso. Ideano dove posizionare oggetti, personaggi e soprattutto progettano come e quando accadono determinati eventi e mettono in opera le varie missioni. Con loro e con tutto il team tecnico lavorano in stretta sinergia gli sceneggiatori e il “regista” dell’opera per indicare, ad esempio, cosa succede in un determinato momento, cosa dice il personaggio, come deve muoversi, dove guardare.
Test finale
E così si arriva nella fase finale della creazione di un videogioco, anche se non è proprio il punto ultimo: quello del test. A gioco ultimato, la sua versione Beta viene fatta testare da un ristretto campione di giocatori che si esprimerà sulla qualità del gioco, quali cose cambierebbero, quali errori o bug hanno trovato e altre criticità. Si procede, dunque, alle conseguenti modifiche del gioco e si arriva alla versione Master Candidate, ovvero la versione finale del gioco che viene già collocata sulla piattaforma di vendita ma ancora in fase di test per verificare che esso risponda agli standard che la piattaforma richiede. Ed ecco allora che si arriva alla Gold Master, quella definitiva, la versione che viene finalmente distribuita in tutto il mondo e pronta per essere giocata da milioni di appassionati.
di Alessandro Orsini* Risposta, molto rispettosa, a Liliana Segre. Il dibattito sul genocidio a Gaza, reale o presunto che sia, non può prescindere dalle scienze sociali. Nel suo...
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico In più di una circostanza ho scritto che oltre agli USA a vivere una situazione estremamente complessa in materia di conti con l'estero (debito/credito...
Come ha riportato ieri il New York Times, che ha citato funzionari statunitensi a conoscenza della questione, il presidente degli Stati uniti d’America, Joe Biden avrebbe approvato l'impiego...
In una conferenza tenuta nella capitale armena Yerevan e ripresa oggi da Svetlana Ekimenko su Sputnik, l'economista di fama mondiale Jeffrey Sachs ha dichiarato come il "mondo sia in bilico e sull'orlo...
Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa