Lavoro: come cambierà nei prossimi dieci anni

Negli ultimi decenni, il mondo del lavoro è stato travolto da cambiamenti rapidi e significativi, alimentati dal progresso tecnologico, in primis, ma anche dalle dinamiche economiche globali e dalle esigenze mutevoli della società. La pandemia ha non solo stravolto le nostre vite, ma anche contribuito a spalancare le porte su un nuovo modo di lavorare, più flessibile e anche più orientato alla sostenibilità ambientale.

La nascita dell’Intelligenza Artificiale ha poi dato un’ulteriore scossa al mondo del lavoro, portando con sé un’ondata di opportunità che, però, sta anche spazzando via la necessità di alcune competenze e ridefinendo il concetto stesso di lavoro. I prossimi dieci anni, con queste premesse, continueranno ad essere anni di cambiamento, in termini di efficienza e non solo.


L’Intelligenza Artificiale

L'intelligenza artificiale (AI) è una tecnologia sviluppata con l’obiettivo di insegnare alle macchine come prendere decisioni riproducendo l’intelligenza umana, sulla base di dati consolidati, come informazioni già note o azioni già compiute, al fine di rendere più veloci ed efficienti alcune operazioni e ridurre le divergenze tra umano e artificiale. Sono tantissimi i settori in cui l’applicazione dell’AI è già realtà. ChatGPT, ad esempio, è un programma che permette di scrivere testi sulla base degli input forniti, ma ci sono anche software simili per creare foto. Questa tecnologia sta invadendo anche la blockchain e il mondo delle criptovalute e del trading online, dove viene utilizzata per scegliere ed eseguire transazioni più efficaci e profittevoli.

Ma dell’AI si stanno servendo anche settori come la produzione, la logistica, i servizi finanziari e persino la sanità. In ambito sanitario, infatti, l’Intelligenza Artificiale promette di stravolgere il modo di fare diagnosi e di trattare le patologie, grazie alla possibilità di elaborare un elevatissimo numero di dati al secondo e individuare patologie e cure mirate.

In ambito produttivo, del resto, non è difficile immaginare il ruolo dell’AI, dato che da tempo si prevede un futuro in cui le macchine sostituiscono l’uomo. Anche se non sarà proprio così, è indubbio che la tecnologia possa fare molto per occuparsi perlomeno dei lavori più faticosi e alienanti. Il che non vorrà dire che non lavoreremo più, ma forse solo che verrà ridefinito il panorama dei ruoli e delle professioni.

L’AI e la nascita di nuove professioni

I prossimi anni vedranno una crescente adozione della robotica e degli algoritmi intelligenti, con inevitabili conseguenze su alcuni ruoli operativi e l'emergere di nuove opportunità di lavoro nell’uso e nella gestione di queste tecnologie. Probabilmente, spariranno i compiti ripetitivi e di routine, soprattutto nella produzione, ma l'automazione non porterà necessariamente ad una sostituzione totale degli esseri umani. Piuttosto, a una ridistribuzione delle mansioni.

Nuove professioni nasceranno e altre, che richiedono competenze molto specifiche, come data engineer, sviluppatori, specialisti di privacy e etica, saranno sempre più ricercate. Grande attenzione verrà anche posta sulle soft skill, di cui già si parla molto: comunicazione efficace, resilienza, creatività e problem solving diventeranno competenze essenziali in un contesto lavorativo in rapida evoluzione. L'apprendimento continuo diventerà, quindi, la norma, e non più solo appannaggio di poche aziende illuminate.

L'evoluzione del lavoro non sarà solo una questione di sostituzione dell'uomo con la macchina, ma piuttosto di integrazione e collaborazione tra esseri umani e intelligenza artificiale. Le tecnologie emergenti, come l'IA potenziata dall'uomo e l'automazione assistita, consentiranno ai lavoratori di svolgere compiti complessi in modo più efficiente e accurato, potenziando la produttività e stimolando l'innovazione.

Lavoro da remoto e Gig Economy

La pandemia ci ha fatto capire quanto sia sbagliato un solo concetto di lavoro, costringendoci ad accelerare la transizione verso il lavoro da remoto. Un modo di lavorare più flessibile che, nei prossimi anni, potrebbe diventare un vero e proprio modello anche se, attualmente, con la fine della pandemia, molte aziende sembrano aver fatto un passo indietro in questo senso. Non sarà facile, tuttavia, convincere i lavoratori a tornare in ufficio a tempo, dopo aver sperimentato i benefici del lavoro ibrido o full remote.

Del resto, già da qualche tempo si sta affermando il fenomeno della gig economy, anche con il supporto delle nuove generazioni, a cui proprio non va giù l’idea di avere un posto fisso che occupi buona parte della giornata. La tendenza è quella di preferire lavori temporanei o autonomi, da svolgere soprattutto tramite piattaforme online, così da poter gestire le proprie giornate, senza vincoli di orari e ovunque ci si trovi.

Impatto ambientale e sostenibilità

Poter lavorare da casa o comunque in remoto vuol dire anche dare una mano all’ambiente e la consapevolezza ambientale e la sostenibilità diventeranno temi sempre più centrali anche in ambito lavorativo. Le aziende, infatti, sono state chiamate ad adottare pratiche più sostenibili, attraverso la riduzione delle emissioni di carbonio, l’uso ottimizzato delle risorse e l’implementazione di processi produttivi ecocompatibili.

Questa transizione verso un'economia più verde creerà anch’essa nuove opportunità di lavoro nel settore delle energie rinnovabili, della gestione ambientale e della clean technology.

Inclusione e diversità

L'attenzione all'inclusione e alla diversità sul luogo di lavoro continuerà a crescere nei prossimi dieci anni e vedrà le aziende sempre più impegnate nella promozione di ambienti di lavoro equi e inclusivi, dove la diversità di esperienze e prospettive inizia ad essere considerata un valore importante per chi vuole eccellere e innovare. Cambieranno, dunque, le politiche di assunzione e promozione, che saranno più orientate alla diversità e all'equità.

Etica e privacy

In questi ultimi anni, si è fatto un gran parlare di raccolta e analisi dei dati ed è proprio questo aspetto che, nel futuro, porrà nuove sfide legate all'etica e alla privacy. Nel prossimo decennio, sarà essenziale sviluppare normative e pratiche aziendali che tutelino i dati personali e rispettino i diritti degli individui. Le aziende saranno chiamate a investire in risorse specializzate in sicurezza informatica, etica dei dati e conformità normativa per garantire la riservatezza delle informazioni sensibili.

Insomma, i prossimi dieci anni continueranno a portare cambiamenti significativi nel mondo del lavoro, con una ridefinizione delle modalità di lavoro, delle competenze richieste e delle dinamiche organizzative. Più che essere sostituiti dalla macchine, ci troveremo a lavorare per trarre il massimo dal progresso tecnologico, soprattutto in settori così delicati come quello sanitario.

Per i lavoratori, sarà essenziale adattarsi, investire nella formazione continua e sviluppare un'ampia varietà di competenze, sia tecniche che soft. Solo abbracciando il cambiamento e adottando un approccio proattivo alla crescita professionale, sarà possibile avere successo in un futuro lavorativo in continua trasformazione.

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