Vergognosa pagina della politica italiana contro Assange, il giornalista australiano mai processato, in attesa di sentenza di estradizione negli Usa. Torturato, psichicamente e fisicamente allo stremo, dentro le carceri britanniche, per aver osato rendere disponibili a tutti documenti già pubblici.
Per aver osato lottare per la verità.
La Camera dei Deputati ha bocciato la mozione a firma Alternativa su Julian ASSANGE. I voti favorevoli sono stati 22, 225 i contrari e 137 gli astenuti. La mozione chiedeva al Governo di "intraprendere, anche in aderenza alle convenzioni internazionali e specificatamente alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, ogni utile iniziativa di competenza finalizzata a garantire la protezione e l'incolumità di Julian ASSANGE da parte delle autorità britanniche e a scongiurarne l'estradizione".
Hanno votato contro tutti i partiti, il PD insieme a Fratelli d'Italia, il Movimento 5 Stelle, che aveva fatto del caso Assange una bandiera, si è astenuto.
Dante collocò gli ignavi lontani anche dai dannati, perché neppure i dannati, che comunque hanno scelto, li avrebbero voluti.
Evidentemente i casi di Patrik Zaki o di Regeni sono più facilmente gestibili mediaticamente, sempre con estrema ipocrisia, senza turbare equilibri internazionali. E il blogger truffatore neonazista Navalny è da difendere e premiare.
La conclusione migliore di questa triste pagina di colonia Italia la offre la giornalista Stefania Maurizi su Twitter
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