di Forum Palestina - Contropiano
L’Arci, Amnesty International e l’Aoi hanno annunciato la decisione di annullare la conferenza stampa prevista per oggi sulle stragi e la crisi umanitaria a Gaza presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, che aveva suscitato diverse polemiche nei giorni scorsi.
“Reputiamo che non ci siano più le condizioni minime necessarie per tutelare Shawan Jabarin, direttore generale della ong palestinese Al-Haq, e garantire la centralità che deve avere l’attuale inaccettabile strage in corso a Gaza e la grave crisi umanitaria nella Cisgiordania occupata”, hanno dichiarato le associazioni promotrici della conferenza.
”Richiamiamo la stampa e la politica ad affrontare questioni fondamentali per la nostra democrazia fuori da polemiche strumentali. Censura e propaganda, criminalizzazione delle Ong e dei difensori dei diritti umani sono temi che meritano attenzione e adeguate misure di contrasto. Riproporremo in altra sede ed in altre forme l’evento con Shawan Jabarin”.
Gli organizzatori hanno così accettato di rinunciare all’iniziativa alla Camera dei Deputati a causa del killeraggio politico scatenato dalla destra e dagli apparati israeliani.
Il deputato e dirigente di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli ha attaccato i tre parlamentari promotori dell’evento: Laura Boldrini, Stefania Ascari e Francesco Mari . Il deputato di FdI, non soddisfatto per la rinuncia a intervenire nella comnferenza da parte dell’avvocato Nicola Quatrano – già sottoposto a linciaggio da parte della destra nei giorni scorsi – ha puntato il dito sull “‘ospite d’onore”, ossia sul giurista palestinese Shawan Jabarin.
Donzelli ha ripetuto a pappagallo le veline delle autorità israeliane affermando che l’Ong Al Haq “secondo il Ministero della Difesa israeliano, è un’organizzazione terroristica perché è un’emanazione diretta del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, che per l’Unione europea è un’organizzazione terroristica a tutti gli effetti, e non è una cosa nuova”. Donzelli ha poi insistito sul disco incantato che la destra ripete ormai in tutta Europa. “Tutto questo non è sostenibile, perché l’antisemitismo è un virus pericoloso che deve essere condannato unanimemente e – ha concluso non ci deve essere nessuna ambiguità e questa ambiguità, domani, invece, si paleserà alla Camera con questa conferenza stampa, che reputiamo indegna per questo luogo e per questa istituzione”.
Donzelli ignora – o meglio finge di ignorare – che Shawar Jabarin è un uomo che sta pagando sulla propria pelle accuse infamanti fatte circolare per screditarlo. Shawan Jabarin, è il presidente dell’Organizzazione non governativa Al-Haq ed è componente del Comitato Consultivo di Human Rights Watch per il Medio Oriente e, dal 2012, membro esecutivo della ICJ-CH di Ginevra (Commissione internazionale di Giuristi).
Da tempo Jabarin collabora con l’Ufficio del Procuratore della Corte Penale Internazionale Karim Ahmad Khan,
Il suo lavoro ha avuto numerosi riconoscimenti internazionali, in particolare il Premio Alumni 2024 dell’Università di Galway per diritto, politiche pubbliche e società e il Gwynne Skinner Human Rights Award 2020, lo Human Rights and Business Award 2019, lo Human Rights Prize of the French Republic 2018.
il 22 dicembre 2021, Shawan Jabarin viene invitato dall’allora presidente della Camera Laura Boldrini per essere audito dal Comitato per i diritti umani, ma arrivò subito una nota dell’ambasciata israeliana a tutti i media, denunciando «l’invito di un terrorista a Montecitorio».
Rinunciare a tenere la conferenza dentro la Camera dei deputati è, a nostro avviso, un errore. Di fronte agli attacchi della destra e degli apparati israeliani riteniamo che vada sempre mantenuto il punto. Negli anni scorsi aver subito le loro intimidazioni è stato estremamente dannoso nella diffusione e circolazione di iniziative di informazione e denuncia sulla questione palestinese, Finalmente, da ottobre in poi, questo meccanismo intimidatorio e politicida contro la solidarietà verso i palestinesi è stato spezzato in più punti. Ricominciare ad arretrare è un passo che non possiamo consentire.