Si aggrava la sottomissione dell’Italia alla NATO: Varese diventa quartier generale dell’Alleanza


di Gabriele Panaro- Andrea De Marchis

Dal 1 luglio, a Solbiate Olona in provincia di Varese, la caserma Ugo Mara è diventata il quartier generale di una nuova forza multinazionale della NATO, la Allied Reaction Force (ARF, ovvero Forze di Reazione Alleate). In questo modo questa base militare di Solbiona diventa la principale sede operativa di questa nuova forza della Nato. Il progetto di questa nuova forza di reazione rapida nasce nell'ambito del vertice di Vilnius del 2023 con l'obiettivo di "aumentare le capacità di deterrenza, difesa e tempi di intervento” per contrastare “la minaccia dei gruppi terroristici e della Russia”. Il nostro paese è stato scelto come quartier generale per la posizione strategica che gli consente di arrivare facilmente in ogni area di crisi, sottolineando il legame fra gli eventi recenti in Ucraina e Medio Oriente e la nuova capacità militari installate in provincia di Varese..

Ma cos’è l’Allied Reaction Force (ARF)? Questo nuovo corpo subentra al precedente “Nato Response Force” (NRF), entrato in vigore dopo gli attacchi dell’11 settembre, col quale la NATO superava “le grandi unità di massa della Guerra Fredda” per perseguire la rotta di “forze agili e capaci a livelli di preparazione elevati”. Il passaggio da NFR a ARF attiene allo sviluppo di una superiore capacità di intervento in contesti bellici, caratterizzata da agibilità nel disporre di truppe, possibilità di spostare uomini e mezzi, rapidità e prontezza nell’operatività. Secondo il generale dell’esercito Luigi Miglietta "Quest’evoluzione rappresenta, non solo un cambiamento strutturale, bensì una trasformazione nella nostra mentalità strategica”.

È significativo che tutto ciò sia avvenuto a pochi giorni dall’apertura del vertice della NATO a Washington, indetto in occasione dei 75 anni dalla nascita dell’Alleanza, gli scorsi 9-10-11 luglio. Un vertice che ha espresso una chiara agenda di guerra: incremento degli aiuti militari per l'Ucraina e annunci sul suo ingresso nella NATO, rafforzamento dell’asse USA-GB nell’indo-pacifico in funzione anti-cinese, l'ingresso della Svezia come nuovo alleato, la nomina di un nuovo segretario generale, il consolidamento del ruolo della NATO in Africa e nei paesi del sud del mondo. Per i gruppi imperialisti USA, sionisti, europei e i loro satelliti la guerra è indispensabile per provare ad arrestare il declino del loro potere.

L’istituzione del quartier generale ARF di Solbiate Olona segna un passo avanti nell’attuazione di questa agenda di guerra. Biden stringe più forte le catene con cui la NATO impone l’utilizzo del nostro paese come retroterra della guerra contro la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese. Solbiate Olona non è un caso. Nel nostro paese, gli USA dispongono di 116 installazioni militari, ognuna con diverse funzioni: in alcune basi circolano armi, munizioni o risorse pronte per l’uso, in altre sono stanziati centri di comando che dispongono operazioni militari di carattere internazionale, altre ancora servono per condurre le manovre sporche degli USA nel nostro paese - ci ricordiamo l’eversione nera degli anni ‘70? A questo proposito, la presenza di militari USA/NATO in Italia rappresenta da sempre anche una pressione sui lavoratori contro ogni slancio di lotta, cambiamento ed emancipazione.

La lotta contro la NATO è una battaglia di sovranità nazionale e popolare, una lotta giusta per affermare la priorità delle condizioni di vita delle masse popolari sugli interessi dei guerrafondai USA-NATO che ci rendono un bersaglio di guerra.. Le voci che si sono levate in questi anni, e che si levano tutt’oggi, contro le scorribande della NATO nel mondo crescono sempre di più e per questo emerge che ampliare quanto più è possibile un fronte contro la guerra e la NATO è un obiettivo importante e decisivo. Ogni momento di discussione e organizzazione in questa direzione è un precedente importante e va valorizzato: da qui l’appello che facciamo a partecipare al tavolo tematico sulla costruzione di un coordinamento nazionale contro la NATO e la guerra fissato il 4 agosto alle ore 15 al circolo Arci “il Botteghino” a Pontedera (PI). Di seguito alcuni stralci dell’appello che è stato lanciato per favorirne la partecipazione.

“A partire dal 10 marzo è stato avviato un percorso di coordinamento per promuovere la mobilitazione contro la NATO e la guerra che ha visto la partecipazione di numerose realtà locali da Nord a Sud del paese. La settimana di proteste in

occasione del 75° anniversario dal Patto Atlantico dello scorso 4 aprile, le manifestazioni in occasione della festa della

Repubblica del 2 giugno, i percorsi di costruzione delle varie iniziative hanno favorito lo scambio di esperienze e hanno

permesso di compiere alcuni passi nello sviluppo del legame tra i vari organismi territoriali. Fra realtà, reti e movimenti emerge in mille modi l’esigenza e la volontà di organizzarsi contro la sottomissione del nostro paese agli imperialisti USA/NATO. Il percorso avviato negli ultimi mesi dimostra la fruttuosità e l’importanza che a livello nazionale si formi un coordinamento che promuova e favorisca la risonanza delle iniziative intraprese, il sostegno e la solidarietà reciproca, la collaborazione e lo scambio delle esperienze. Ed è su questo che vi invitiamo a discutere.”

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