di Vincenzo Brandi
Roma 18 marzo 2021
Destano sconcerto e profonda preoccupazione per la pace nel mondo le folli dichiarazioni e le minacce di Biden, che chiama il presidente russo “assassino” e minaccia che gliela farà pagare per le presunte, e mai provate, interferenze russe nelle elezioni presidenziali statunitensi.
Già Biden era passato all’azione rafforzando le guarnigioni militari statunitensi, del tutto illegali, presenti nel Medio Oriente e facendo bombardare la Siria, alleata di Mosca. Continua anche il provocatorio rafforzamento delle guarnigioni militari poste agli immediati confini della Russia, in Polonia, e nei paesi baltici, fornite di bombe e missili puntati sulla Russia, mentre prosegue il tentativo di destabilizzazione di un altro alleato di Mosca, la Bielorussia (operazione già riuscita in Ucraina e Georgia).
A cosa intende riferirsi Biden? Forse alla grottesca vicenda del personaggio Navalny, piccolo pregiudicato già condannato in passato per truffa ai danni di una società francese e capo di una piccola formazione razzista e xenofoba di estrema destra, che se si presentasse alle elezioni in Russia non prenderebbe nemmeno l’1%? Ricordiamo che Navalny, sentitosi male durante un viaggio in aereo, chiese di essere curato in Germania, cosa che gli venne prontamente concessa. Qui i medici tedeschi dichiararono che era stato “avvelenato”, ma, quando il Governo russo ha richiesto copia delle analisi del sangue, queste sono state rifiutate e mai esibite. Dopo pochi giorni Navalny stava benissimo. E’ tornato in Russia dove è stato poi arrestato per aver organizzato una manifestazione non autorizzata. Se veramente i servizi segreti russi lo avessero avvelenato, bisognerebbe dire che sono dei veri incapaci ed anche degli ingenui per avergli permesso di andare subito in Germania dove l’avvelenamento sarebbe stato subito “scoperto”. I mass media occidentali continuano a gonfiare la figura di Navalny, presentandolo come il massimo oppositore di Putin. Si sa invece che in Russia il massimo partito di opposizione è il Partito Comunista, che ha un bacino elettorale di circa il 15% e che – pur difendendo la posizione internazionale della Russia – si batte all’interno per una maggiore giustizia sociale ed un rafforzamento del settore pubblico.
Intanto un altro settore di scontro è quello dei gasdotti che interessa direttamente l’Italia. La Russia, massimo produttore mondiale di gas naturale che si avvia a diventare la principale risorsa energetica del mondo, aveva programmato, anche con la partecipazione del gruppo italiano legato all’ENI, un gasdotto (South Stream), che attraverso il Mar Nero e la penisola balcanica avrebbe dovuto portare il gas fino all’Italia, da cui avrebbe potuto essere distribuito anche ad altri paesi europei. Il progetto è stato bloccato per il veto degli USA ed i nostri governi al solito hanno chinato la testa dimostrando di essere dei vassalli fedeli. Contemporaneamente invece Russia e Germania hanno costruito un altro gasdotto, il North Stream, che porta il gas russo direttamente in Germania attraverso il Mar Baltico, aggirando anche l’ostile Polonia. A differenza dell’Italia la Germania dimostra di saper difendere i propri interessi e la propria sovranità respingendo le pressioni statunitensi. Speriamo solo che il nostro paese non si lasci coinvolgere in altre guerre come quelle in Jugoslavia, Afghanistan, Libia, Siria, e così via. Le irresponsabili dichiarazioni di Biden fanno però temere la possibile deflagrazione di una nuova guerra mondiale. D’altra parte questa guerra fredda e calda è già stata scatenata da tempo “a pezzetti”, come detto da papa Francesco in uno dei suoi più lucidi interventi.