Dall'Ucraina all'Afghanistan: censura e libri all'indice

di Maria Morigi

Il clima è soffocante. L’occhiuto sistema non si limita solo a decidere che il libro di Sara Reginella “Donbass. La GUERRA FANTASMA nel cuore dell’Europa” è sponsorizzato dalla Russia, propaga odio e falsi racconti storici (russi) al fine di manipolare l’opinione pubblica e giustificare la guerra contro l’Ucraina… L’occhiuto sistema considera anche che il visitatore delle librerie Feltrinelli sia un perfetto idiota o, se preferite, un taroccato analfabeta funzionale che non sa distinguere un alluce da un pollice se non glielo dice il presidente della repubblica o la mamma. L’episodio ormai ha fatto il giro del Web con tanto di foto scattate nelle librerie Feltrinelli ed è stato denunciato dalla stessa Sara Reginella.

E ora vi racconto cosa è capitato alla sottoscritta, sospesa e punita da Facebook per aver osato scrivere un breve post su Talebani ed Al-Qaida (argomento di miei saggi ben recensiti con la prefazione di esperti diplomatici) e soprattutto per aver osato pubblicare la foto del defunto leader Ayman Al-Zawahiri, successore di Bin Laden da giugno 2011. Ma si sa le foto degli incubi passati sono peggio dello spettro di Banquo del Macbeth o di quello del Commendatore del Don Giovanni di Mozart.

Foto a parte, scrivevo che i Servizi USA brancolano ancora nel buio più fitto, dopo aver dimostrato di aver capito assai poco dell'organizzazione di Al-Qaida e dei Talebani che, se ebbero la colpa di accogliere come OSPITE Osama Bin Laden, furono sempre indipendenti da Al-Qaida.

Ad oggi Al-Qaida non ha ancora riconosciuto la morte di Al-Zawahiri (Kabul 2022 per un drone) ma i media americani sono convinti che Saif Al-Adel (vero nome: Mohammed Salah al-Din Zaidan) sia il nuovo capo occulto di Al-Qaida. Ex colonnello delle forze speciali egiziane, sospettato di aver collaborato all'assassinio di Sadat nel 1981, fu arrestato nel 1987 e rilasciato due anni dopo per andare in Afghanistan, dove incontrò Osama bin Laden. È ricercato per il coinvolgimento negli attacchi alle ambasciate USA in Africa nel 1998.

Secondo gli USA nell'agosto 2022, Saif al-Adel avrebbe assunto la guida di Al-Qaeda nel silenzio della rete jihadista, ma, sentendosi minacciato, ha preferito restare nascosto - si presume - in Iran (sospetto che rientra nella criminalizzazione del l'Iran). Un'altra fantasiosa ipotesi è che il silenzio di Al-Qaida sarebbe imposto dai Talebani al potere in Afghanistan, per evitare che il loro territorio venga nuovamente colpito dall'esercito USA (vedi "Lo strano silenzio di Al-Qaeda sul successore del defunto Zawahiri" su L'Orient-Le Jour, 3 gennaio 2023). Ipotesi questa del tutto ridicola.

In realtà i Talebani al potere in Afghanistan stanno prendendo posizioni del tutto divergenti da Al-Qaida, poiché si sono impegnati fin dagli accordi di Doha a combattere ogni rete terroristica che possa far capo ad Al-Qaida o a IS-Khorasan. Tutte queste reti (ce ne sono a bizzeffe, operative dal Kazakhstan all’Iran) sono infatti nocive agli interessi dei vari progetti BRI, tra cui Il corridoio Cina- Pakistan con sbocco marittimo a Gawdar e il gasdotto TAPI (Turkmenistan-Afghanistan-Pakistan-India). E i Talebani afghani in questo momento desiderano avere come sponsor la Cina, unica potenza che può garantire sviluppo e pacificazione interna all’Afghanistan.

La magra consolazione è che Facebook non mi ha cancellato la quasi introvabile foto di Saif Al-Adel… evidentemente non ancora entrata nel sistema-indice delle immagini proibite.

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