Strage di Cutro: come per Lampedusa restano solo vaghi "sos all'Europa"



di Daniel Wedi Korbaria*

Mentre la Guardia Costiera italiana e Frontex[1] si rimpallano le responsabilità, il naufragio di un caicco a motore carico di migranti, avvenuto a Steccato di Cutro lo scorso 26 febbraio e nel quale sono morte finora 75 persone[2] di cui 30 bambini, ricorda, per certi versi, quello del 3 ottobre 2013 in cui morirono invece 368 persone. Quella tragica notte di ottobre a Lampedusa la Guardia Costiera aveva impiegato ad arrivare più di un’ora dall’allarme dato dall’equipaggio della Gamar, normalmente sarebbero bastati dieci minuti per percorrere quei maledetti 800 metri che separavano i naufragi dalla costa. Ma le stranezze di quella notte sono tante perché già alcune ore prima dell’incendio a bordo, che poi farà rovesciare il barcone, due misteriose navi munite di radar lo avevano circumnavigato puntandogli addosso i loro fari accecanti e poi erano rientrate in porto lasciando quei poveretti al loro infausto destino. Successivamente molti dei sopravvissuti riconosceranno in una motovedetta della Guardia di Finanza ormeggiata nel molo una di quelle due imbarcazioni.

Perché la Guardia Costiera non aveva soccorso i migranti di Lampedusa? Allora non si accusò nessuno per la morte di quei migranti[3] né tantomeno si aprì un’inchiesta per chiarire le responsabilità della Guardia Costiera sia per omissione di soccorso, sia per il ritardo nei soccorsi. Dieci giorni dopo in un'altra tragedia nella quale c’era stato un rimpallo di responsabilità tra la Guardia Costiera italiana e quella maltese, per decidere quale fosse la zona Sar di competenza, 268 siriani tra cui 60 bambini sono morti[4]. Il pattugliatore della Marina Italiana si trovava a un'ora e mezza di navigazione.

Dunque se le decisioni della Guardia Costiera rispecchiano quelle del Governo italiano si può ipotizzare che il Presidente del Consiglio Enrico Letta abbia lasciato che accadesse la tragedia di Lampedusa per sensibilizzare l'UE in materia di immigrazione?

Allora, appena successa la tragedia, fu la sindaca Giusi Nicolini a chiamare in causa l’Europa dicendo: “Non sono solo morti di Lampedusa, sono morti d’Italia. Ora con il Governo, dobbiamo chiedere che siano morti dell’Europa. E che si aprano i canali umanitari»[5]. Difatti il presidente Ue Emanuel Barroso corse subito sull’isola e promise 30 milioni di euro all’Italia impegnandosi a mantenere “alta l’attenzione dell’Europa” che non doveva girarsi dall’altra parte quando le barche stavano affondando[6].

Un’altra similitudine che accomuna la tragedia di Cutro a quella di Lampedusa è questo puntare il dito da parte dei politici contro l’Europa. Stavolta è toccato al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhioluto chiamare in causa l’Europa. Il 26 febbraio, lo stesso giorno della tragedia, ha detto: “Calabria in lutto, dov’è l’Europa?” inseguito dalle dichiarazioni del ministro Guido Crosetto: “Tragedia enorme, l’Europa faccia sentire la sua voce”, così anche dall’opposizione Giuseppe Conte (M5S) ha alzato la voce dicendo: “Basta slogan, l’Europa sia davvero presente”. E così è arrivata puntuale la solidarietà della Presidente Ursula von der Leyen che oltre ad essere profondamente addolorata ha twittato: “Tutti insieme, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi sul Patto migrazione e asilo e sul Piano d'azione per il Mediterraneo centrale.”

È oramai assodato che l’UE è sorda alle richieste di solidarietà dell’Italia che è lasciata da sola ad affrontare il “problema immigrazione”, dai salvataggi, agli sbarchi e all’accoglienza. Ma come mai, quando ancora non si è finito di salvare i sopravvissuti e di recuperare i corpi delle povere vittime, i politici italiani si affrettano a chiamare in causa l’Europa? Se nel 2013 Letta ottenne subito 30milioni di aiuti europei con i quali fece partire il programma Mare Nostrum (costo mensile 9milioni di euro) e riuscì ad ottenere le Relocation[7], i ricollocamenti di poche decine di migliaia di immigrati verso Paesi europei, oggi che cosa si vuole chiedere a quest’Europa? Altri 30 milioni di euro? Un altro Mare Nostrum? Un’altra Relocation? Qualsiasi sia stavolta la richiesta italiana sembra proprio che quando la Guardia Costiera non interviene il Governo sia legittimato a chiedere solidarietà all’Europa.

Altra similitudine tra le due tragedie è la caccia allo scafista. Dopo la tragedia di Lampedusa lo scafista somalo che appiccò il fuoco, causando involontariamente il rovesciamento del barcone, fu condannato a 30 anni di carcere, l’altro scafista tunisino a 18 anni. E da allora in Italia non si fa altro che perseguitare lo scafista. Durante il suo Governo Matteo Renzi si vantava di averne “arrestati 976, possibile lo facciamo solo noi?»[8] e aggiungeva: «Siamo in presenza di un’organizzazione criminale che sta facendo tanti soldi e sta rovinando tante vite umane. Gli scafisti sono i nuovi schiavisti e il nostro Paese non può tollerare che si faccia commercio di vite umane». Un altro politico che da sempre aveva preso di mira gli scafisti invocando punizioni severe è Matteo Salvini, il quale sulla tragedia di Cutro il 26 febbraio 2023 twittava: “Oramai gli scafisti mettono in mare barchini sempre meno sicuri e malandati, incassando sulla pelle di queste persone milioni di dollari reinvestiti in armi e droga.”

E seguendo l’esempio dei politici, molti giornalisti, in primis l’agenzia di stampa Ansa, travisando volutamente le parole di Papa Francesco pronunciate all’Angelus[9] in cui chiedeva di fermare i “trafficanti di esseri umani” hanno pubblicato decine di articoli usando la parola “scafisti”[10] al posto di “trafficanti”. Ultima, ma non per importanza, durante la conferenza stampa a seguito dello straordinario Consiglio dei Ministri svoltosi a Cutro il 9 marzo, Georgia Meloni ha dichiarato: “Quello che vuole fare questo Governo è andare a cercare gli scafisti lungo tutto il globo terracqueo.”

Ora, lungi da me voler insegnare l’italiano agli italiani, ma secondo la rinomata enciclopedia Treccani lo scafista è: “chi trasporta immigrati clandestini servendosi di motoscafi e vari altri generi di imbarcazioni a motore”. Ovvero lo scafista è un immigrato che di solito viene ingaggiato dal trafficante, cioè colui che intasca i soldi stipando il barcone di immigrati, per le sue capacità di condurre un’imbarcazione e per questo suo servigio attraversa il mare senza pagare la tratta. Uno scroccone insomma! E dal momento che questi barconi fatiscenti sono come dei vuoti a perdere, se arrivano a destinazione sani finiscono sotto sequestro delle autorità portuali, nel peggiore dei casi anche lo scafista è destinato a finire sott’acqua come gli altri[11].

Dunque come credere a chi punta il dito contro l’ultimo anello di questa deportazione di schiavi 2.0 oramai diventata una vera e propria piaga dei nostri tempi? Come sperare che questi possano risolvere il “problema Immigrazione” usandolo come specchio per allodole offerto all’opinione pubblica? Si continuano ad ingannare gli italiani illudendoli di risolvere il traffico di esseri umani arrestando solo gli scafisti[12] come se questi fossero gli unici veri responsabili di una filiera industriale i cui dirigenti sono annidati nei governi e nelle istituzioni internazionali, nelle multinazionali dei diritti umani, nelle redazioni giornalistiche, nel clero, nelle associazioni e nelle Ong.

Ai politici, ai giornalisti e agli attivisti delle Ong che continuano a cannibalizzare questa tragedia, così come fecero con tutte le altre tragedie in mare, accusandosi a vicenda solo per portare un po’ d’acqua al proprio mulino e strumentalizzando i poveri disgraziati, banalizzando i motivi per i quali sono stati costretti ad imbarcarsi, vorrei sommessamente ricordare che questo esodo di immigrati è figlio di quella destabilizzazione mondiale attuata da chi voleva esportare la democrazia a suon di bombe e per colpa di un neo-colonialismo predatorio in atto che sta impoverendo un miliardo e 200milioni di africani. Quindi è inutile che versino le loro lacrime di coccodrillo chiedendosi ipocritamente da cosa fuggano questi immigrati!

Non giova a nessuno giocare a fare i buoni samaritani sulla pelle dei disgraziati come fa da anni la sinistra italiana lasciando per gli immigrati i porti aperti credendo così di risolvere il problema che attanaglia il Continente africano o come fa la destra che vorrebbe invece chiudere i porti per impedire l’“invasione” ripetendo come un mantra lo slogan “aiutiamoli a casa loro” e rifiutando di credere che è proprio questo pseudo “aiuto occidentale” che sta dietro al fenomeno immigrazionista. Ogni intervento “umanitario” dell’Occidente in Africa mira soltanto a depredare le sue risorse, ad inquinarne la terra, l’acqua e l’aria, a corrompere i suoi politici, a provocare guerre per procura, a fomentare conflitti religiosi ed interetnici, a finanziare il terrorismo o a realizzare colpi di stato. Per esempio gli Stati Uniti, con Africom (Comando Usa in Africa) addestrano i militari della stragrande maggioranza degli stati africani e dal 2008 ad oggi, in 5 Paesi dell’Africa occidentale, ci sono stati 9 colpi di stato, 8 dei quali riusciti. Negli ultimi tre anni sono caduti i governi in Mali (agosto 2020), Guinea (settembre 2021) e Burkina Faso (gennaio e settembre 2022) per mano di tre colonnelli addestrati proprio da Africom. Mentre la Francia finora ha provocato 90 colpi di stato e sin dal 1963 ha assassinato 22 presidenti africani “disobbedienti” tra i quali Thomas Sankara e Muammar Gheddafi.

Recentemente anche la stessa Italia, seguendo proprio le orme di Africom e della Francia, è molto attiva nel Continente africano non a promuovere il suo “made in Italy”, il suo patrimonio artistico e la sua famosa creatività, ma portando i suoi apparati militari ed i suoi arsenali bellici in diversi Paesi del sub Sahel per addestrare i miliziani locali a combattere il terrorismo che, come sanno tutti, in Africa è un fenomeno del tutto nuovo. Se tutto questo è “aiutarli a casa loro” siamo messi proprio bene!


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* Daniel Wedi Korbaria scrittore eritreo e panafricanista, ha pubblicato diversi articoli in italiano poi tradotti in diverse lingue. Ad aprile 2018 ha pubblicato il suo primo romanzo “Mother Eritrea” e ad ottobre 2022 il libro inchiesta “Inferno Immigrazione”


BIBLIOGRAFIA

[1] Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera

[2] Trovato il corpo di una bambina: sale a 74 il numero delle vittime accertate del naufragio a Cutro https://www.rainews.it/articoli/2023/03/cutro-trovato-il-corpo-di-una-bambina-sale-a-74-il-numero-delle-vittime-accertate (Crotone).

[3] Naufragio di Crotone, il grido d'accusa delle ong: "Tragedia frutto di scelte politiche" https://www.rainews.it/articoli/2023/02/naufragio-crotone-migranti-accusa-ong-tragedia-frutto-scelte-politiche-49ed61b1-ab10-41cf-9c2d-5a603752e08b.html

«Il naufragio di Cutro è una strage di Stato»: reazioni in tutta Italia. Sabato 11 marzo manifestazione nazionale a Crotone https://www.meltingpot.org/2023/03/il-naufragio-di-cutro-e-una-strage-di-stato-reazioni-in-tutta-italia-sabato-11-marzo-manifestazione-nazionale-a-crotone/

Lorefice: «La colpa delle stragi è di Italia ed Europa» https://www.cittanuova.it/lorefice-la-colpa-delle-stragi-italia-ed-europa/?ms=003&se=025

[4] Profughi, l’Espresso: “Così l’Italia ha lasciato annegare 60 bambini”. Le telefonate del naufragio dell’ottobre 2013 https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/08/profughi-lespresso-cosi-litalia-ha-lasciato-annegare-60-bambini-le-telefonate-del-naufragio-dellottobre-2013/3571391/

[5] Giusi Nicolini: «E ora l’Europa apra i canali umanitari» - 3 ottobre 2013 https://video.corriere.it/giusi-nicolini-ora-l-europa-apra-canali-umanitari/289f8d0a-2c67-11e3-b674-51fbe6c64466

[6] Lampedusa, contestati Letta e Barroso. Polemica premier e Alfano su Bossi-Fini https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/09/lampedusa-contestazione-letta-barroso-vergogna-visita-cpt/737784/

[7] Tra tutti i migranti africani, guarda caso, sono stati ricollocati solo i “rifugiati” provenienti dai due paesi sgraditi a Washington: eritrei e siriani. Tutti gli altri furono costretti a rimanere in Italia.

[8] Naufragio, Renzi: è crisi umanitaria, bisogna fermare gli scafisti schiavisti - 20 aprile 2015 https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-04-20/naufragio-renzi-operazione-ue-contro-scafisti-no-intervento-terra-libia-095434.shtml

[9] “Affinché non si ripetano simili tragedie. I trafficanti di esseri umani devono essere fermati, e che non siano più in grado di continuare a disporre della vita di persone che non hanno colpa. I viaggi della speranza non si devono trasformare mai in viaggi della morte.” Papa Francesco, domenica 5 marzo 2023

[10] Naufragio di Cutro, Meloni: 'Facciamo nostre le parole del Papa: Fermare i trafficanti'

“Francesco chiede di fermare gli scafisti e di impedire che ‘i viaggi della speranza si trasformino in viaggi di morte’.” https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2023/03/05/naufragio-di-cutro-meloni-facciamo-nostre-le-parole-del-papa-fermare-i-trafficanti_2c23a351-2750-43d8-8ccb-d3f4b1c6a64d.html

[11] Naufragio a Cutro, erano sei gli scafisti (ma uno è morto). Un video su Snapchat incastra il turco arrestato in Austria https://www.corrieredellacalabria.it/2023/03/08/naufragio-a-cutro-arrestato-il-quarto-presunto-scafista-rintracciato-in-austria/

[12] Il decreto migranti varato a Cutro: Caccia "globale” agli scafisti e stretta ai permessi https://www.repubblica.it/politica/2023/03/10/news/dl_migranti_cutro_stretta_scafisti-391379057/


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