di Eliseo Bertolasi
L’Occidente sta subendo una pesante sconfitta nella sua guerra contro la Russia – una sconfitta non solo militare, ma anche geopolitica, economica, che lo porterà alla perdita di tutti i consueti privilegi della sua leadership globale e del suo approccio neocoloniale sul resto del mondo. La situazione in Ucraina nel suo insieme si è rivelata così evidentemente favorevole alla Russia al punto da prevedere un rapido collasso delle Forze Armate Ucraine non solo al fronte, ma in generale.
Ecco perché ora i nemici della Russia sono passati a metodi terroristici: i ripetuti bombardamenti ucraini su obiettivi civili nelle zone di confine e ora il terribile attacco terroristico nel centro commerciale e d’intrattenimento Crocus City Hall la sera del 22 marzo a Mosca, sono il tentativo disperato di spezzare l’animo e la tenacità della Russia per fiaccare la sua forza dall’interno, o semplicemente per sentimento di rappresaglia.
Vista l’incapacità di successi al fronte, nonostante le armi e il supporto USA-NATO, si prediligono gli attacchi terroristici come opzione di risposta militare asimmetrica: la scelta consapevole di colpire in modo indiscriminato obiettivi civili, ammazzare persone comuni, donne, bambini.. Come gli attentati che hanno ucciso Dasha Dugina e Vladlen Tatarsky..
È esattamente la stessa strategia che il regime di Kiev impiega contro la città di Donetsk dal 2014, e che continua con uno stillicidio quasi quotidiano di vittime innocenti fino ad oggi. Una strategia del terrore che nell’ultimo periodo, però, grazie anche a missili e ad armamenti occidentali di maggior potenza viene impiegata per colpire direttamente obiettivi civili sul territorio della Russia al di là del confine con l’Ucraina, come nelle regioni di Kurk e Belgorod.
Ad esempio il 15 febbraio a Belgorod è stato bombardato un centro commerciale, almeno due persone sono state uccise e alcune ferite. Quale può essere per gli ucraini la logica militare di colpire un centro commerciale? Nessuna! Solo seminare morte e terrore tra i civili!
L’attentato terroristico al Crocus City Hall di Mosca di per sé, quindi, non rappresenta una novità, i nemici della Russia hanno solo deciso di aumentare il livello d’intensità d’attacco con l’intenzione di assassinare il più alto numero possibile di civili.
Il punto è che qualsiasi persona dotata anche di un minimo di umanità stenta a credere che degli individui seppur avversari siano veramente così cinici, brutali, privi di coscienza, privi di qualsiasi limite morale da non oltrepassare, come nell’attentato di Mosca.
La questione, ovviamente, non si pone semplicemente nei confronti dei meri esecutori del massacro al Crocus City Hall, islamisti radicali o semplici mercenari che siano, ma soprattutto nei confronti dei mandanti, di coloro che questo attacco l’hanno ideato, pianificato, armato.. coi tempi dovuti.
Date le informazioni in arrivo, secondo cui i terroristi si stavano precipitando al confine con l’Ucraina, quella potrebbe essere una pista da battere per cercare le radici di tale attacco terroristico, indipendentemente dalla nazionalità e dal credo religioso degli autori. I social network ucraini, tra l’altro, hanno esultato dopo l’attacco terroristico al municipio di Crocus: “Questa è addirittura diventata una sorta di tradizione bestiale degli Ukronazi” si legge su Komsomolskaya Pravda che ha letto i vari commenti, semplicemente irripetibili per pudore.
Lo svolgimento degli eventi ci suggerisce che i terroristi catturati non erano particolarmente adatti al ruolo di kamikaze ideologici. Tutti gli attacchi terroristici simili nella storia russa sono stati accompagnati dalla presa di ostaggi e dall’annuncio di richieste, la missione fin dall’inizio era destinata al cosiddetto “martirio” per la causa. Ci sono due esempi eclatanti:
- La strage di Beslan fra il 1º e il 3 settembre 2004 nella scuola Numero 1 di Beslan, nell’Ossezia del Nord;
- L’assalto al teatro Dubrovka di Mosca fra il 23 e il 26 ottobre 2002.
Nell’attentato al Crocus City Hall invece il piano era essenzialmente diverso: entrare, compiere un massacro, provocare un incendio nell’edificio e scappare silenziosamente, salvandosi la vita. Gli attentatori non erano fanatici estremisti pronti a dare la vita per la loro fede, dai video del massacro nessuno urla il famoso “Allah Akbar” mentre sparano a bruciapelo alla gente inerme. Non c’è alcun ideale dietro di loro, nessun credo religioso, se non come dichiarato da uno di loro il semplice denaro: la promessa di 500mila rubli.
Il presidente Vladimir Putin il 23 marzo ha annunciato: “Hanno cercato di nascondersi e si sono spostati verso l’Ucraina, dove, secondo i dati preliminari, per loro è stata preparata una finestra dalla parte ucraina per attraversare il confine di stato”, aggiungendo “gli organi investigativi e le forze dell’ordine faranno di tutto per stabilire tutti i dettagli del delitto, ma è già evidente che siamo di fronte non solo ad un attacco terroristico attentamente e cinicamente pianificato, ma ad un omicidio di massa di persone pacifiche e indifese, preparato e organizzato”, ha sottolineato il leader russo.
Da qui si capisce l’obiettivo prefigurato dagli ideatori dell’attentato: instillare in Russia la paura, la sfiducia nelle autorità, nei propri servizi di intelligence, seminare discordia interetnica e interreligiosa.. in un momento cruciale, vale a dire subito dopo il plebiscito che ha rinnovato il mandato presidenziale a Vladimir Putin.
Gli autori degli attacchi terroristici dovevano andarsene subito dopo, poiché se catturati gli investigatori sarebbero riusciti a stabilirne l’identità, il meccanismo di reclutamento e risalire ai mandanti, ma il loro piano di fuga è fallito, ora tutti i dettagli dell’operazione diventeranno noti con certezza.
Tuttavia non solo gli esecutori hanno sbagliato, anche i mandanti del massacro hanno mancato i loro calcoli: i russi ora hanno una sola richiesta cercare i mandanti, reagire e punirli.
La posizione degli USA è stata quantomeno ambigua, come notato da Maria Zakharova: Adrienne Watson, la rappresentante ufficiale del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, subito dopo la tragedia ha affermato che l’Ucraina presumibilmente non era coinvolta nell’attacco terroristico a Krasnogorsk, ma che l’ISIS sarebbe stato responsabile di tutto.
“Fino a quando le indagini sull’attacco terroristico al Crocus City Hall non saranno completate, qualsiasi frase di Washington che giustifichi Kiev dovrebbe essere considerata una prova. Dopotutto, il finanziamento delle attività terroristiche del gruppo criminale organizzato di Kiev da parte dei democratici liberali americani e la partecipazione ai piani di corruzione della famiglia del [presidente degli Stati Uniti Joe] Biden vanno avanti da molti anni”, ha scritto la diplomatica russa sul suo Telegram canale.
In effetti, la reazione iniziale dei funzionari e dei media occidentali, che ancor prima di qualsiasi notizia da parte delle autorità russe, sostenevano già che dietro ci sarebbe stato lo “Stato Islamico”, è apparsa alquanto strana. Pare vogliano sviare ogni pista, ogni sospetto dal regime di Kiev, devono continuare a presentare l’Ucraina come un avamposto di democrazia, un faro di libertà puntato sulla Russia.
Se uno degli obiettivi dei mandanti era diffondere la paura e il terrore tra la popolazione russa, ebbene anche su questo punto hanno fallito. I russi hanno dimostrato di non avere paura e di mostrare unità. La tragedia ha addirittura mostrato esempi di straordinario coraggio - in particolare, quella di un ragazzino quindicenne lavoratore part-time al Crocus che ha condotto fuori le persone dall’edificio nonostante il rischio di essere colpito da colpi di arma da fuoco.
Tantissime persone hanno anche risposto subito all’appello di donare il sangue, le code di persone ai punti di donazione dimostrano in modo convincente questa solidarietà.
Il nemico della Russia è destinato al fallimento, nonostante ciò la società russa deve prendere atto, che la guerra contro la Russia è condotta da forze che non hanno alcuna remora, o freno morale, ma sono pronte a fare assolutamente qualsiasi cosa, nel tentativo di mantenere il loro vacillante controllo sul mondo. La posta in gioco è l’esistenza stessa della Russia:
- nei salotti politici europei si parla di smembramento della Russia,
- la NATO preme sui confini della Russia,
- l’Ucraina - ormai una mera creatura NATO-Occidentale – ha deciso di escludere ogni tavolo di trattative con la Russia,
- alcuni paesi europei, Francia in testa, ipotizzano interventi diretti militari in Ucraina contro l’Esercito Russo con l’evidente possibilità di un’immediata escalation anche di tipo nucleare.
Molti anni fa Putin disse cosa avrebbe fatto la Russia con i terroristi, e ha mantenuto la promessa. Ora Putin ha promesso ai cittadini russi che tutti gli autori, gli organizzatori dell’attacco terroristico riceveranno la giusta punizione: “Ripeto, identificheremo e puniremo tutti coloro che stanno dietro i terroristi, che hanno preparato questa atrocità, questo attacco alla Russia, al nostro popolo”.
Inoltre, Putin ha espresso la fiducia che nessun processo potrà spezzare l’unità, la volontà, la determinazione, il coraggio e la forza dei russi: “La Russia ha attraversato più di una volta prove difficili, a volte insopportabili, ma è diventata ancora più forte. E sarà così anche adesso”.
Il presidente russo ha anche espresso la speranza che niente e nessuno possa scuotere l’unità, la volontà, la determinazione, il coraggio e la forza del popolo russo unito.
I russi hanno capito che ora devono lottare per la propria sopravvivenza, la minaccia è esistenziale, sanno che la loro patria è sotto attacco non solo militarmente, ma anche culturalmente, spiritualmente, dove non solo il loro territorio ma anche la loro storia, i loro valori, la loro cultura sono l’obiettivo prioritario del nuovo ordine mondiale occidentale.
FONTI:
https://iz.ru/1663869/2024-03-12/ataki-na-belgorodskuiu-i-kurskuiu-oblasti-glavnoe
https://regnum.ru/news/3856524
https://www.kp.ru/daily/27583.5/4908290/
https://ria.ru/20240323/terakt-1935282135.html
https://www.kp.ru/daily/27583.5/4908771/?utm_source=yxnews&utm_medium=desktop
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