Scacco matto alla mentalità colonialista di Cameron

di Giacomo Gabellini

Per il ministro degli Esteri britannico David Cameron, Israele ha il diritto di colpire – unilateralmente e senza preavviso – un ufficio consolare iraniano in territorio siriano uccidendo sette ufficiali dei Pasdaran (lo dimostra la presa di posizione britannica, statunitense e francese in sede di Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite), ma l’Iran non è legittimato a rivalersi su strutture militari israeliane dopo aver notificato l’imminenza dell’operazione agli Stati Uniti.

Di qui la decisione di imporre ulteriori sanzioni all’Iran, senza alzare un sopracciglio rispetto alla condotta israeliana. Alla domanda di una giornalista riguardo a come reagirebbe Londra in caso di attacco straniero contro una sede diplomatica britannica, lo stesso Cameron ha risposto che «colpiremmo molto duramente gli aggressori».

Il messaggio, neanche troppo sottinteso, è chiarissimo: a differenza di “loro”, “noi” abbiamo il diritto di compiere qualsiasi azione. Si è rivelata sufficiente una semplice ma inattesa sollecitazione per far emergere la mentalità colonialista che questo osceno personaggio incarna al pari dei suoi “simili”, che senza nemmeno rendersene conto forniscono ogni giorno dettagli formidabili per definire la reale consistenza del cosiddetto “ordine basato su regole” (rules based order), di cui americani e inglesi continuano a riempirsi la bocca. Continuiamo così, e ci verranno a prendere casa per casa coi machete.

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