“Io credo che almeno nelle nostre società occidentali stiamo andando oltre il livello della post-democrazia - quel regime in cui si conservano le forme delle democrazie ma se ne svuota la sostanza”. Lo dichiara il Prof. Angelo d’Orsi nella sua ultima intervista a l’AntiDiplomatico (la sua versione completa è disponibile per i nostri abbonati qui)
“Stiamo andando – In Italia, in Germania e in Francia anche - verso forme di quello che chiamo totalitarismo morbido. Credo che sia solo una tappa di una situazione ancora peggiore. Se è una tappa dobbiamo agire ora per evitare il peggioramento progressivo”, prosegue il professore.
“Per chiarire meglio: stiamo andando verso una rappresentazione plastica di quella che Gramsci chiama il moderno cesarismo. Cesarismo che non è militare come un tempo, ma poliziesco. Poliziesco inteso come violenza fisica - e la vediamo oggi nello sgombro delle occupazioni per la Palestina oggi – ma, Gramsci spiega, è anche il tentativo di “imbottirci i crani” delle idee del potere", sottolinea d'Orsi. "Da un lato si reprime e dall’altro si vuole persuadere tramite un meccanismo ideologico e culturale che entra nelle nostre testi per indurci a pensare come vuole il potere. Questo è l’aspetto più pericoloso del moderno cesarismo.", prosegue.
"Siamo in questa situazione: il pensiero unico caratterizzato da eccessiva esemplificazione. Dove c’è semplificazione dobbiamo avere sempre paura. Pensare e capire mettono in luce la complessità del mondo e delle situazioni. Il pensiero unico lavoro per organizzare tutto l’esistente in due fasce: il bene e il male. La prima resistenza che dobbiamo fare è far capire che non è così: dobbiamo fare un'opera di contrasto e mettere in luce la complessità del mondo. Dobbiamo tornare a ragionare rifuggendo dal pensiero unico”, ha concluso.
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