Mobilitazione in Venezuela, le masse popolari respingono il golpe e la violenza

di Gianmarco Pisa, da Caracas *


Nella storica giornata di oggi, 30 luglio, scrivendo a caldo mano a mano che gli eventi si producono e si definiscono, la rivoluzione bolivariana risponde in maniera ferma al piano eversivo posto in azione dalla estrema destra, la destra radicale, definita propriamente fascista, che non ha riconosciuto un trasparente, chiarissimo, risultato elettorale, la vittoria di Nicolas Maduro alle presidenziali del 28 luglio; ha scatenato la violenza di strada di bande criminali, spinte e pagate, per colpire e distruggere, per seminare violenza e panico; ha provato, in questa maniera, a generare caos e creare presupposti per un vero e proprio colpo di Stato. Il tentativo di golpe è stato subito denunciato dalle forze costituzionali, politiche e sociali, della Repubblica Bolivariana del Venezuela; come sono state subito denunciate le interferenze e le ingerenze straniere, i disegni dell’imperialismo, in primo luogo statunitense, e la clamorosa campagna di fake news che sta letteralmente inondando i media occidentali, con una quantità di menzogne stupefacenti, puntualmente smentite dalla consistente delegazione di osservatori internazionali che hanno confermato regolarità e trasparenza del voto.

La risposta al golpe è una risposta strategica, definita, coordinata. In primo luogo, si riuniscono in sessione congiunta il Consiglio di Stato e il Consiglio di Difesa, che assumono sei decisioni chiave: 1) la creazione di una commissione speciale, con la consulenza russa e cinese, per valutare il sistema di biosicurezza del Paese, posto sotto attacco, e soprattutto l’attacco nella giornata elettorale che ha creato danni al sistema di comunicazione con il Consiglio Nazionale Elettorale; 2) la costituzione di un fondo di dieci milioni di dollari per sostenere le vittime delle violenze poste in essere dalla destra eversiva; 3) la formazione di una commissione speciale, presieduta da Jorge Rodríguez, presidente della Assemblea Nazionale, affinché, con un pool di esperti, l’Assemblea stessa possa farsi carico di tutto il processo di difesa dell’opinione pubblica venezuelana dagli attacchi e dalle campagne di odio e di violenza diffuse nelle reti e nei social media. Esiste, a tal proposito, una Legge organica contro i crimini d’odio sui social media già incardinata nei lavori parlamentari della Assemblea Nazionale, nel quadro di un impegno definito dal presidente Maduro “di primo livello strategico, e urgente”.

E poi ancora, 4) l’attuazione di un piano, nel quadro della seconda fase del Plan Republica, affinché le Forze Armate Nazionali Bolivariane e le forze di polizia definiscano e realizzino un piano di pattugliamento e di protezione delle strade, dei quartieri e delle comunità, dai gruppi criminali violenti, un piano legato alla strategia bolivariana dei Quadranti della pace del potere popolare con l’unione civico-militare; 5) la definizione di un piano per la protezione delle comunità, dal momento che una delle azioni tipiche delle squadracce criminali è stata proprio quella di intimidire e aggredire i leader comunitari e sociali, i leader di base, i portavoce dei Consejos comunales, i dirigenti dei CLAP, le UBCH e le articolazioni di base, in definitiva, un vero e proprio “sistema di protezione per i leader popolari”; 6) il varo di una commissione mista tra il governo nazionale e la procura generale per proteggere le vittime di queste violenze squadriste. Poi saranno aperte le comunicazioni affinché tutte le persone che sono state vittime siano pienamente assistite e sostenute dal punto di vista legale e tutelate da ogni punto di vista sociale ed economico. In particolare, nella nota applicazione VenApp, l’applicazione impostata dal governo bolivariano al servizio dei cittadini per migliorare i servizi pubblici, sarà definita la possibilità di aprire una finestra nella quale segnalare le bande criminali e violente, con tutte le garanzie di privacy e di riservatezza peraltro già sperimentate nella stessa app.

In secondo luogo, poi, la risposta più grande: la straordinaria e amplissima manifestazione (anzi una serie di manifestazioni in diversi punti di Caracas e in altre città del Paese) con la quale le masse sono scese in strada per difendere la vittoria del presidente Maduro e per attestare, ancora una volta, che il Venezuela è in pace, rifiuta la violenza dell’estrema destra e intende proseguire il suo cammino di autodeterminazione. E qui, salutando (ma sarebbe più corretto dire, accogliendo) le masse a Palazzo Miraflores, il palazzo del popolo, Maduro ha toccato tutti i punti della risposta al golpe e del ripristino del corso normale degli eventi: la vittoria contro il golpe e contro il fascismo, contro la violenza e il fascismo criminale; l’annuncio di una mobilitazione permanente, un “13 aprile” permanente, in riferimento alla vittoria bolivariana contro il golpe ai danni di Hugo Chavez, coordinata e unita, a partire dall’unione civico-militare; la convocazione a Palazzo Miraflores di tutto il complesso sociale bolivariano per definire l’agenda della mobilitazione permanente, a partire dalla classe operaia, dai lavoratori e dalle lavoratrici, dalle Comunas, dai CLAP e tutte le articolazioni del sistema sociale bolivariano. In una parola, come ha sottolineato Maduro, pace e giustizia per le vittime delle violenze e per continuare “più forti di prima” il cammino della rivoluzione. Saranno le prossime ore a incaricarsi di mostrare al mondo il corso degli eventi, ma la mobilitazione odierna è una risposta formidabile, una ennesima prova per quella straordinaria esperienza di emancipazione e di dignità che è la Rivoluzione bolivariana.

Riferimenti:

Tentativo di colpo di stato in Venezuela, la destra eversiva ricorre alla violenza, Pressenza, 30 luglio 2024:
https://www.pressenza.com/it/2024/07/tentativo-di-colpo-di-stato-in-venezuela-la-destra-eversiva-ricorre-alla-violenza

Dichiarazione degli osservatori internazionali sul processo elettorale in Venezuela 2024, Pressenza 30 luglio 2024:
https://www.pressenza.com/it/2024/07/dichiarazione-degli-osservatori-internazionali-sul-processo-elettorale-in-venezuela-2024

Golpe e contro-golpe nel XXI secolo: aprile, oggi, Cubainformazione, 12 aprile 2024:
https://www.cubainformazione.it/?p=89163

* Gianmarco Pisa è il Responsabile Esteri del MpRC. Per la fase elettorale in Venezuela è stato invitato dal governo venezuelano e dal Partito Socialista Unito del Venezuela a far parte del Comitato internazionale per l’osservazione delle elezioni del 28 luglio 2024.

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