Liz Truss, quei prepotenti semianalfabeti che guidano l'occidente

11 Febbraio 2022 09:00 Marinella Mondaini

Tutti a Mosca! Continua la parata dei politici europei a Mosca.
C’è chi è stato castigato per essere andato in Russia a parlare con Putin in modo non conforme alle direttive UE, come il primo ministro ungherese Victor Orban, che dopo essere stato accusato dai mass-media europei di “tradimento”, è stato “chiamato a tappeto” dalla NATO. Il segretario generale della Nato, Stoltenberg ha dichiarato di aver tenuto con Orban un “colloquio personale”.
Con il ministro degli esteri britannico, Liz Truss, non ci sarà bisogno di “tappeti” e “colloqui personali”, chi meglio di lei sa perorare la causa dell’Occidente unito contro la Russia? E così, dopo Macron, anche la Truss si reca a Mosca per “impedire l’invasione e la guerra del regime di Putin in Ucraina”
L’incontro con il Ministro degli Esteri russo è stato una dura prova per la proverbiale pazienza e i nervi di Lavrov. Già prima di partire per la Russia il ministro britannico Liz
Truss ha dichiarato che la Gran Bretagna è fermamente intenzionata a difendere la libertà e la democrazia in Ucraina: “vado a Mosca per esortare la Russia a cercare la via di risoluzione diplomatica e farle capire che ancora un’altra invasione di uno Stato sovrano (quale era la prima, madame??) e riceverà enormi conseguenze, la Russia non deve dubitare della durezza della nostra risposta!”
La Truss è arrivata a Mosca il giorno prima dell’incontro, doveva farsi il servizio fotografico in pelliccia e colbacco per le vie della città imbiancata e immancabilmente sulla Piazza Rossa, dove ha fatto il suo colpo, i tabloid inglesi l’hanno paragonata alla Thatcher nella stessa posa 35 anni fa durante la sua visita in Unione Sovietica.
Dopo aver dormito nella residenza dell’ambasciatore britannico, la mattina si è recata in visita all’Università di Mosca “MGU”, perché voleva incontrare il mondo accademico dei matematici, sicché è stata ricevuta dal rettore Viktor Sadovnicij, il quale le ha donato un bouquet di fiori e il suo libro scritto in lingua inglese sull’analisi funzionale. Certo, le sarebbe più stato utile un incontro con i professori di storia e geografia, dopo i suoi madornali errori che mostrano la sua ignoranza delle più elementari nozioni di storia e geografia.
Poco tempo fa aveva detto che “l’Ucraina è un paese orgoglioso con una grande storia, che ha dovuto subire diverse invasioni dai mongoli ai tartari (!!) All’Ucraina noi forniamo e inviamo armamenti difensivi, altrettanto forniamo sostegno ai nostri amici alleati baltici attraverso il Mar Nero” (!!) Oggi con Lavrov ha fornito un’altra sua “perla”. Rispondendo all’insistenza della Truss, secondo la quale la Russia deve assolutamente ritirare i suoi soldati dalla frontiera con l’Ucraina, Lavrov ha detto che i soldati russi si trovano dentro il proprio paese: “Voi riconoscete la sovranità della Russia sulle regioni di Rostov sul Don e Voronezh??” La signora Truss, dopo essere rimasta in silenzio un po’ di tempo, ha risposto: “la Gran Bretagna non riconoscerà mai la sovranità della Russia su queste regioni” (!!) 10 e lode, ministro!
Quando Lavrov ha chiesto alla Truss cosa ci fanno le truppe britanniche per esempio nel Baltico, il ministro ha risposto ““noi siamo a casa nostra, nella Nato” (!!) Riguardo la fantomatica “invasione russa dell’Ucraina”, i giornali italiani hanno già scritto che “La Russia non esclude l'evacuazione del personale non essenziale della sua ambasciata a Kiev”, ma questa frase di Lavrov non era una dichiarazione ufficiale, ma per far capire che in virtù del fatto che la Russia non ha intenzione di invadere nessuno, se gli americani e britannici hanno già evacuato il loro personale dalle ambasciate di Kiev, significa che proprio loro hanno preparato una provocazione e quindi la Russia si interroga se non sia opportuno evacuare i suoi cittadini. (Con l'aria che tira può pure essere reale) E mentre la signora minacciava Mosca a casa sua, in Gran Bretagna preparavano un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia.
Eclatante è stato anche quando un giornalista russo di RT ha chiesto al ministro britannico perché Londra ha sostenuto attivamente anni fa i separatisti ceceni, ricordando che allora Margaret Thatcher addirittura organizzò una cena in onore del presidente ceceno e dei suoi uomini nonostante i vari atti terroristici che avevano compiuto per tutta la Russia, quindi, perché adesso Londra non sostiene e non collabora con i separatisti del Donbass?
La Truss non ha risposto e sollecitata di nuovo a rispondere dal giornalista, di nuovo ha taciuto.
Insomma dalla conferenza stampa ne è uscito fuori un quadro patetico per la signora Liz Truss, ex ministro del commercio.
Non si è potuto non notare che durante l’incontro, la Truss leggeva sui fogli quello che doveva dire, mentre Lavrov non aveva davanti a sé nessun foglio. Insomma, schizofrenia, paranoia, ignoranza e prepotenza. L’incontro è finito a suon di reciproci rimproveri. Il Ministro Lavrov ha dichiarato che è deluso dell’incontro con il ministro britannico Truss, definendolo “un colloquio tra un muto e un sordo”, ha impiegato due ore per far capire alla signora la posizione della Russia, ma è stato inutile ha detto Lavrov, “sento ma non ascolto”.
Il bellicoso ministro britannico ha oltretutto una spiccata propensione a provocare e scioccare.
I russi di sicuro si ricorderanno per sempre la scena in Estonia del ministro Liz Truss sul vecchio carro armato britannico che pattuglia la frontiera con la Russia, desiderosa di mostrare alla minacciosa e aggressiva Russia con “chi avrà a che fare” se invaderà l’Ucraina.
E pensare che Liz Truss aspira alla poltrona di Boris Johnson! Con disperazione, vien da chiedersi se il mondo dev’essere proprio in mano a prepotenti semianalfabeti.

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